A TORINO IL PROCESSO AI NOGLOBAL

I fatti sono quelli del G8 genovese e

riguardano le violenze di strada nell’ambito delle quali si svolse

l’assalto alla camionetta in piazza Alimonda dove morì Carlo Giuliani. E’

di ieri la notizia che alcuni legali vorrebbero però appellarsi alla Legge

Cirami sul legittimo sospetto: ritengono che i giudici di Genova non siano

sufficientemente sereni per affrontare il giudizio.

Tale decisione sarebbe stata presa dopo le dichiarazioni del pg Domenico

Porcelli durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Porcelli ha

ribadito che a fronte di 70 avvisi di fine indagini a carico dei

poliziotti, solo 26 sono stati i rinvii a giudizio per i manifestanti che

hanno messo la città a ferro e fuoco. «Con questo clima – ha commentato

l’avvocato romano Simonetta Crispi – con quale serenità possiamo affrontare

un processo davanti ai giudici di Genova?». E’ un’opinione, però, che non

troverebbe d’accordo i legali del Foro genovese. E proprio per affrontare

la spaccatura e cercare una linea comune gli avvocati dei 26 no global

s’incontreranno il prossimo primo febbraio. Se prevalesse l’idea dello

spostamento, i difensori dei no global si troverebbero in sintonia con i

difensori dei poliziotti.

Intanto ieri il procuratore aggiunto Giancarlo Pellegrino, a proposito

delle critiche riservate alla inchiesta sul G8 dal procuratore generale

Porcelli ha precisato: «Su sollecitazione del pg avevamo tenuto conto del

materiale acquisito dai colleghi di Cosenza, comprese le intercettazioni

telefoniche, ma al termine delle nostre indagini non abbiamo ravvisato per

i manifestanti indagati il reato di associazione a delinquere bensì singole

responsabilità per devastazione e saccheggio».

Tornando all’inchiesta sul G8, ieri doveva essere interrogato il magistrato

Alfonso Sabella, già all’antimafia di Palermo e attualmente pm a Firenze

riguardo alle violenze di cui sarebbero rimasti vittime i detenuti nella

caserma di Bolzaneto. Sabella è stato indagato per tali presunte violenze

ma l’interrogatorio è stato rinviato per ragioni di sicurezza. La posizione

del magistrato, indicato come uno degli obiettivi di “Cosa nostra” quando

era a Palermo, è infatti molto delicata. Sabella, durante il G8, era

ispettore del Dipartimento di amministrazione penitenziaria. L’inchiesta di

Bolzaneto sembrava giunta al termine con l’invio, qualche mese fa, di 43

avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Ma lo scorso dicembre

venne sentito come nuovo indagato il generale Oronzo Doria, stretto

collaboratore di Sabella; ora toccherà a lui.

Elisabetta Vassallo

dal secolo xix


Una parte dei difensori accusa: a Genova non c’è serenità di giudizio Genova. E’ in corso una spaccatura tra gli avvocati che difendono i 26 no global per i quali il giudice Fucigna ha fissato il processo per il 2 marzo. Gli accusati devono rispondere di devastazione e saccheggio, resistenza aggravata, porto e detenzione di esplosivi, furto aggravato e tentativo di lesioni gravi.