Gli altri ferrovieri licenziati sono un capotreno di
Imperia che dipende dal compartimento di Genova, un
macchinista di Alessandria e un capotreno di Acqui,
entrambi del compartimento di Torino. Dei quattro
licenziati, tre sono iscritti alla Cgil e alla Cisl.
“Un’azione del genere è davvero singolare – commenta
il segretario generale della Fit-Cisl Liguria e
coordinatore dei ferrovieri, Mario Pino – E’ quanto
mai strano che Trenitalia attacchi persone con alta
professionalità, molti anni di lavoro alle spalle e
proprio sulla sicurezza, mentre per ogni ferroviere la
sicurezza dei passeggeri viene sempre al primo posto”.
Per il caso del macchinista savonese le riprese furono
fatte il 10 luglio e andarono in onda martedì 7
ottobre alle 20,50. Il servizio ‘Puntuale come un
treno’ era firmato da Giovanna Corsetti e Sandro Tomà
e raccoglieva testimonianze anonime e criptate di
diversi lavoratori e riprese fatte dalle locomotive.
“Il 16 ottobre l’azienda ha avvertito di aver dato
mandato ai legali di studiare eventuali passi volti
alla tutela dell’immagine dell’azienda e la
correttezza dell’informazione – continua Pino – ma non
si accennava alla sicurezza. Invece il primo dicembre
è arrivata la lettera in cui Trenitalia contestava il
fatto che la sicurezza sarebbe stata messa in
pericolo”, in quanto il macchinista avrebbe fatto
rallentare il treno per permettere alle telecamere di
riprendere meglio un tratto poco sicuro. “Il
macchinista a dicembre rispose per scritto che si era
limitato a condurre il treno, mentre il secondo di
macchina faceva il suo dovere – conclude Pino – Ora il
licenziamento”. Fit-Cisl e Filt-Cgil in giornata
incontreranno, insieme ai lavoratori licenziati, i
rispettivi legali per mettere a punto la strategia
difensiva.
http://www.articolo21.com/modules.php?name=News&file=article&sid=4943
Comunicato
8 gennaio 2004 –“Questa mattina abbiamo saputo da una compagna
dell’assistenza a terra di Genova Brignole che 2 colleghi (un capotreno di
Acqui Terme e un macchinista di Asti) sarebbero stati posti, da Trenitalia,
in…sospensione indeterminata (!) per aver rilasciato interviste nel corso
della trasmissione di RaiTre “Report” di qualche mese fa”.
“Ci siamo immediatamente attivati ed abbiamo scoperto che:
1 – dal Gruppo FS sono partite 13 lettere di licenziamento per altrettanti
ferrovieri “colpevoli” di aver rilasciato interviste nel corso della
trasmissione di RaiTre “Report”;
2 – che la Filt – Cgil (almeno in Liguria) è a conoscenza da tempo della
cosa ma non l’ha mai divulgata ed ovviamente si è guardata bene dal chiamare
i lavoratori alla lotta, contando forse di risolvere il problema per vie
interne”.
“Le rappresaglie del Gruppo FS contro i lavoratori continuano ed anzi
aumentano di intensità ed in gravità. La posizione dei sindacati di stato –
in primis della Filt – Cgil – è cercare di minimizzare, coprire, mediare, in
ogni caso non mobilitare, come dovrebbero ben fare, i ferrovieri”.
“La rete dei Ferrovieri in lotta si è mossa per tempo denunciando
l’insostenibilità della situazione, costituendo un osservatorio sui
provvedimenti disciplinari e proponendo le casse di resistenza. E’ chiaro
che i ferrovieri non hanno altra scelta, di fronte all’odiosa repressione
aziendale ed all’irresponsabilità (per essere benevoli…) dei sindacati di
stato, che l’autorganizzazione”.
“L’anno nuovo è cominciato e per noi si annuncia già come un anno di lotta
dura. Gli autoferro stanno conducendo una battaglia esemplare, ci insegnano
come si fa. Noi dobbiamo costruire l’autorganizzazione, così come abbiamo
cominciato a fare il 4 dicembre”.
“E’ necessario diffondere al massimo la notizia delle 13 sospensioni,
organizzare scioperi e presidi, convocare conferenza stampa, chiedere
interrogazioni parlamentari. Fare tutto quanto è in nostro potere per
contrastare questi provvedimenti infami”.
(reporterassociati/redazione)
E’ giunta stamani la raccomandata con la lettera di licenziamento per il macchinista di Savona, sottoposto ad indagine da Trenitalia con altri tre ferrovieri che collaborarono con la troupe televisiva di ‘Report’, la trasmissione di Rai 3 che il 7 ottobre denunciò la
carenza di sicurezza delle ferrovie italiane. La missiva, datata 2 gennaio, arriva direttamente dalla sede centrale di Trenitalia e mette nero su bianco “licenziamento per giusta causa”. I quattro sono accusati di aver violato le norme di sicurezza durante
le riprese.