Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom responsabile dell’Ufficio Salute e Sicurezza della Fiom, ha così commentato la strage di Torino:
“Il nuovo tributo di sangue che paga il lavoro, con l’orribile strage di Torino, non è frutto del caso, del destino cinico e baro e neanche di errori dei lavoratori. Esso ha origine in un sistema di lavoro che, al di là delle dichiarazioni formali, costringe le persone a lavorare al di sotto delle condizioni di sicurezza e a rischiare la propria vita nel nome della competitività.”
“Se verranno confermate le gravi carenze nella sicurezza dello stabilimento torinese, nonché il fatto che c’erano al lavoro persone da più di 12 ore, saremo ancora una volta di fronte a gravissime responsabilità aziendali che toccano non una piccola impresa ma una grande multinazionale. La novità negativa è infatti che incidenti sul lavoro oggi avvengono anche nelle grandi imprese e non solo nelle piccole aziende ai margini del mercato. La precarietà, l’incertezza sul futuro, un’organizzazione del lavoro che non contiene al proprio interno il rispetto della salute delle persone, sono le cause fondamentali di questa situazione drammatica.”
“La Fiom nella sua conferenza di luglio degli Rls ha deciso di organizzare un’iniziativa continua a tutela della salute, sia sul piano sindacale che su quello dell’intervento legale. Per questo il primo atto il primo atto sarà la costituzione di parte civile nel procedimento penale in corso, con l’obiettivo di ottenere l’accertamento e la condanna di tutte le responsabilità a qualsiasi livello. La costituzione di parte civile nei procedimenti pensali a seguito di questi avvenimenti luttuosi, per la Fiom è un atto automatico da realizzare in ogni caso.”
“E’ necessario comunque che il governo rafforzi tutte le iniziative ispettive e che vengano immediatamente varati decreti applicativi sul Testo Unico sulla salute e sulla sicurezza. Sia il Ministero del Lavoro che quello della Sanità debbono istituire delle task forces che intervengano nelle aziende, con ispezioni improvvise.”
“Tutta l’iniziativa sindacale deve essere concentrata a tutela della salute e della sicurezza, sia con il rafforzamento dei ruoli degli Rls, cosa che abbiamo anche richiesto nel Contratto, sia con l’intervento continuo nell’organizzazione del lavoro per affermare il principio che questa deve comprendere la tutela della salute e non essere estranea ad essa. Le imprese debbono spendere molto di più per la salute e la sicurezza dei lavoratori occorrono piani d’investimento e occorre la consapevolezza che gli orari di lavoro nel sistema industriale italiano sono già a un livello di tensione insopportabile per le persone e che ogni pressione verso di essi produce danni e rischi verso la salute.”
“Inoltre, deve essere affermato negli stessi regolamenti aziendali, il principio per cui di fronte a rischi per la sicurezza dei lavoratori questi hanno diritto di fermarsi e attendere il ripristino delle condizioni ottimali con la piena retribuzione.”
“Occorre affermare il principio che la lotta alla precarietà e all’incertezza dell’occupazione tutela la salute dei lavoratori.”
“Su tutte queste basi la Fiom è impegnata a costruire una mobilitazione nazionale capillare e organizzata per la salute e la sicurezza dei lavoratori.”
di G. Cremaschi