“Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava…
“Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava…non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell’Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani”.
Benito Mussolini, 1920
Queste le parole del puzzone che diedero il via all’italianizzazione forzata.
Già alla fondazione del fascio nel triestino, gli squadristi avevano mano libera(e i soliti appoggi politico-mediatici-repressivi) nelle loro incursioni violenti ai danni della popolazione slava; partì in seguito una violenta campagna di italianizzazione atta a fare in 20 anni una “pulizia etnica” dell’area.
divieto di parlare in sloveno, chiusura di scuole “non allineate”(sia pubbliche che private), devastazioni di sedi associative.
Situazione destinata a peggiorare con la brutale occupazione della Jugoslavia nel ’41: stupri, massacri, deportazioni di massa.
Dal ’43 al ’45 con le sorti della guerra e con il fascismo in crollo verticale le popolazioni vessate ebbero modo, in un coacervo di motivazioni etniche, nazionali e ideologiche di fare vendetta: le famose foibe sui cui numeri reali la destra reazionaria ha rotto il pallottoliere da tempo e ogni anno sostiene l’aumento % dei “martiri” con l’avallo di una sinistra vecchia e lògora sia democrat che arcobalens.
In Germania nessuno pensa di chiedere i conti alla Russia per la violenza perpetrata nel cammino Stalingrado-Berlino perchè, in un paese con un dibattito storico politico di peso e non retto da Gasparri e Vendinotti, è comune l’idea che la “storia” non comincia con l’avanzata devastatrice dell’armata rossa ma con l’avanzata Berlino-Stalingrado che costò lutti e tragedie all’unione sovietica. In Italia per calcolo politico ci si è dimenticati della piccola parentesi 1920-1943 come se le foibe apparissero dal cielo per mano del cattivissssssimo e comunistissssssssimo TITO.
invadi un territorio, strappagli la sua identità, cambia i cognomi, limita le libertà, vieta di parlare nella tua lingua,cambia la toponomastica, picchia, stupra e deporta ma non ti lamentare se quando queste popolazioni “romperanno le catene” scateneranno una furia cieca per fare vendetta…
vent’anni di violenze e repressione
e due anni di vendette.
(gli è andata pure bene direi)
di Aut.Pop.