I lavoratori di MantovAmbiente non intendono subire la privatizzazione di Tea e si sono organizzati per portare la loro voce direttamente al consiglio comunale di Mantova riunitosi il 29.2.
Vogliono risposte chiare sul loro futuro occupazionale e sulla qualità dei servizi: questioni di primaria importanza che durante i processi neoliberisti di privatizzazione vengono sempre sottaciuti o stigmatizzati.
I lavoratori di MantovAmbiente non intendono subire la privatizzazione di Tea e si sono organizzati per portare la loro voce direttamente al consiglio comunale di Mantova riunitosi il 29.2.
Vogliono risposte chiare sul loro futuro occupazionale e sulla qualità dei servizi: questioni di primaria importanza che durante i processi neoliberisti di privatizzazione vengono sempre sottaciuti o stigmatizzati.
La richiesta base è quella di aprire subito un confronto che ancora non c’è stato suscitando nei lavoratori il timore di dover essere semplici spettatori della svendita di beni e servizi già ampiamente messi a rischio dalla pratica delle “spa a capitale pubblico”.
La protesta si estende su una piattaforma di rivendicazione così articolata:
Contrarietà ai processi di privatizzazione dei servizi pubblici
Necessità di offrire servizi migliori garantendone l’accessibilità a tutti i cittadini
Tutelare i beni comuni dalla rapacità dei privati
Garantire ai lavoratori condizioni occupazionali dignitose
La Prevista privatizzazione comprenderà il 20% di Mantova Ambiente che si occupa di igiene urbana: in special modo i servizi di raccolta e trasporto rifiuti, aree a bassa innovazione tecnologica in cui i costi si riducono tramite la compressione del costo del lavoro( anche se già un 14% dei lavoratori di Mantova Ambiente è precario). Una privatizzazione che suscita l’interesse primario della A2A( la nuova holding nata tra la fusione di ASM Brescia e AEM Milano) già indicata candidata principale.
Nel “palazzo”, all’equilibrismo politichese della maggioranza fa da contraltare l’appoggio ai lavoratori e alla lotta contro la privatizzazione dei gruppi consiliari di Sinistra Critica e Sinistra Arcobaleno.
Fermare l’avanzata liberista si può, si deve, costruiamo un fronte largo contro la svendita dei beni comuni: le nostre vite valgono più dei loro profitti.
Per la cronaca: con il solito balletto di presenze/assenze strategiche il voto finale è stato rimandato al prossimo consiglio comunale
di MantovAntagonista