In marcia per il clima
Il clima sulla Terra sta cambiando, ma tardano decisioni condivise ed efficaci della politica per contrastare questa emergenza planetaria. Spetta dunque a noi sollecitarle e soprattutto operare un profondo cambiamento culturale e politico che incida sui modi di produzione e consumo, che fermi la febbre del Pianeta.
Dobbiamo farlo per noi e per tutti gli esseri viventi, per salvare le tante aree d’Italia e del Mondo che già oggi subiscono le conseguenze dei cambiamenti climatici, per garantire la bellezza dei nostri paesaggi e la biodiversità, per tutelare la ricchezza dei territori, del mare e della nostra agricoltura in termini di qualità e quantità delle produzioni, per risolvere i fenomeni di dissesto idrogeologico e stress idrico. Dobbiamo farlo per permettere a tutti di vivere in pace in città e paesi più belli e ospitali, per liberarci dalle guerre e dai conflitti che nascono per il controllo delle risorse energetiche non rinnovabili sempre più scarse, delle fonti alimentari, dei beni comuni come l’acqua. Dobbiamo farlo per dare ai bambini e ai giovani di oggi una prospettiva desiderabile, un futuro per cui crescere.
Possiamo farlo perché oggi le conoscenze tecnologiche ci permettono di ripensare il modo di produrre energia e di consumarla per muoverci, abitare, produrre senza dilapidare le risorse comuni quali l’acqua, il suolo, l’aria, la vita sulla Terra e perché possiamo costruire la collaborazione con il mondo dell’educazione e della formazione, dove grandi sono la sensibilità e le capacità professionali.
La rivoluzione che vogliamo ha degli obiettivi precisi, si propone subito, in tutta Europa e nel mondo, di ridurre in dieci anni del 20% il consumo complessivo di energia attraverso risparmio e maggiore efficienza, di far dipendere per almeno il 20% il fabbisogno energetico da fonti rinnovabili e di ridurre del 30% le emissioni di gas che alterano il clima sulla terra.
L’Italia fino ad oggi ha marciato in direzione opposta, aumentando i propri consumi di combustibili fossili. Ora dobbiamo dimostrare al mondo di saper invertire la tendenza, di saper partecipare ad un nuovo progresso, di essere capaci di innovare a partire dal formidabile giacimento dei nostri saperi, dei nostri giovani, dei nostri territori, delle nostre esperienze di produzione e di consumo innovative, come l’agricoltura biologica e i mercati della vendita diretta.
Una conversione che ci appare desiderabile, perché può migliorare subito il nostro benessere e qualità della vita, perché aiuta la coesione sociale, la pace e la sicurezza internazionale, promuove una più equa distribuzione delle risorse del pianeta e garantisce a tutti il diritto di accedervi.. Unendo le forze possiamo vincere le potenti lobby dell’economia dello spreco, così come l’inerzia dei piccoli e grandi privilegi e il conservatorismo delle cattive abitudini. Una conversione su cui investire risorse e competenze perché può produrre grandi benefici per la qualità del lavoro di donne e uomini, in Italia e nel mondo, e rendere la globalizzazione più equa e sostenibile.
Possiamo cambiare il modello di sviluppo promuovendo la partecipazione delle persone nelle scelte che riguardano l’ambiente, le infrastrutture, i beni comuni, incentivando pratiche produttive, industriali ed agronomiche, rispettose dell’ambiente, orientate verso obiettivi di qualità, verso il benessere delle persone e delle comunità. E’ questa una prospettiva a cui il mondo della produzione può dare un grande contributo per un nuovo modo di produrre e per rendere il Paese più competitivo.
Cambieremo i nostri stili di vita, le scelte di consumo, comprese quelle legate alle produzioni animali, le consuetudini quotidiane, le abitudini di trasporto valorizzando i mezzi ad energia umana, chiedendo e premiando nel contempo lo scambio di nuovi beni, l’erogazione di nuovi servizi, capaci di rilanciare l’occupazione, di garantire la coesione sociale, di migliorare le relazioni tra tutte le donne e gli uomini, di avere paesi e città meno inquinati e un Italia sempre più bella.
E’ necessario essere in tanti per cominciare a realizzare una conversione, a firmare questo contratto col Mondo e aderire volontariamente ai precisi impegni di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, ognuno nelle scelte della propria vita e della propria comunità.
Diffondiamo questo appello nelle città e nei paesi, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle università.
Promuoviamo insieme la manifestazione nazionale “In marcia per il clima”, il 7 giugno 2008 a Milano, diamo vita insieme ad una “Alleanza per il clima”, per il nostro futuro
PROMOSSA DA: Legambiente, Acli, Acli Ambiente – Anni Verdi, Adoc, AIAB, Altreconomia, Ambiente e Lavoro, Amici della terra, Arci, Arcicaccia /CSAA, Arciragazzi, Arci Servizio Civile, Associazione Ong Italiane, Auser, Banca popolare Etica, CGIL, CIA, CISL, Cittadinanzattiva, Civitas, Coldiretti, Comitato Italiano Contratto Mondiale sull’Acqua, Contratto Mondiale per l’Energia, CTS, FAI, Fairtrade Italia, Federconsumatori, Federparchi, FIAB, FOCSIV, Forum Ambientalista, Forum Terzo Settore, Greenpeace, LAV, Lega consumatori, Lega Pesca, Libera, LIPU, Lunaria, MCE, MDC, Medici per l’ambiente, Movimento Consumatori, Federazione nazionale Pro Natura, Slow Food Italia, Tavola della Pace, Terre di mezzo, Terra Futura, UIL, Uisp, Umanisti per l’ambiente, Unione degli Studenti, VAS, WWF.
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