Vijay Kumar, operaio indiano di 44 anni è morto 14 giorni fa nella
frazione viadanese di Salina. Colto da un malore, mentre lavorava sotto
il sole cocente nell’ azienda agricola, è stato lasciato nel campo
agonizzante fino alla morte.
Vijay Kumar, operaio indiano di 44 anni è morto 14 giorni fa nella
frazione viadanese di Salina. Colto da un malore, mentre lavorava sotto
il sole cocente nell’ azienda agricola, è stato lasciato nel campo
agonizzante fino alla morte.
Mario Costa, titolare dell’ azienda, secondo la ricostruzione dei
fatti,dopo il malore ha dato l’ ordine ai colleghi di Kumar di farlo
sparire:Portare al pronto soccorso un lavoratore clandestino colto da
malore dopo una giornata di 13 ore di lavoro sotto il sole, (l’ultima
direttiva europea Popolari-socialisti sull’orario di lavoro propone di
legalizzare 13 ore di lavoro al giorno) avrebbe fatto rischiare a Mario
Costa qualche eventuale e sgradita indagine nelle proprie tenute e il
rischio da parte di qualche ispettore Asl o a qualche agente in divisa.
Meglio lasciarlo morire come un qualsiasi animale randagio.
Nell’ azienda erano impiegati molti lavoratori in nero, alcuni clandestini,
forniti sotto pagamento dalla cooperativa Facchini Vitelliani di Viadana,
ora denunciata per caporalato. Su Mario Costa e la moglie
piove invece l’ accusa di omissione di soccorso e omicidio volontario.
Se Vijay Kumar non fosse stato clandestino, forse si sarebbe opposto allo
schiavismo che gli consentiva di sopravvivere, o forse avrebbe avuto almeno
il diritto di essere portato al Pronto Soccorso e di essere curato con i
diritti e la dignità che spettano a ogni essere umano. Riteniamo
insopportabile l’arco di falsa indignazione di Lega , Pdl e PD che
quotidianamente inscenano mistificazioni che criminalizzano migranti e
clandestini
sia che essi siano rumeni, pakistanio senegalesi per giustificare politiche
securitarie in nome di un finta emergenza legalitaria.
Siamo indignati dall’inqualificabile spettacolo di cui si fanno
protagonisti esponenti di centrodestra e centrosinistra servi di
confindustria e confagricoltura che nel succedersi dei governi hanno
forgiato leggi che consentono di sfruttare lavoratori e di pagarli 2 o 3
euro all’ora fintanto che non muoiono esausti sotto il peso di ore
lavorate con disumane condizioni fisiche o climatiche senza dispositivi di
sicurezza, sotto il continuo e costante ricatto dell’espulsione senza la
possibilità di opporsi semplicemente perché non sono regolarizzati, cioè
clandestini.
Nel silenzio mediatico più totale, giovedì 3 luglio, a Brescia, centinaia
di lavoratori e lavoratrici migranti sono scesi in piazza per denunciare la
morte di Ivan Pyreu, lavoratore edile immigrato dalla Russia e
‘clandestino’, caduto dal terzo piano per sfuggire a un controllo di
polizia. Ivan non aveva misteri da nascondere, se non il fatto di essere un
lavoratore clandestino, additato oggi come pericoloso criminale, con la
minaccia della reclusione in un CPT sulla testa.
Confindustria e Confagricoltura ogni anno chiedono quote di ingresso
elevate per i nuovi flussi migratori e il Governo che ne consente molte
meno, in modo da ricacciare migliaia e migliaia di uomini e donne
provenienti dall’Est europa o dall’Africa nella clandestinità e
consentire un continuo ribasso del costo della manodopera di persone senza
alcun diritto, che sono disposte a tutto pur di non morire di fame. E’
l’essenza della Turco Napoletano, della Bossi-Fini e seppur con alcune
riforme migliorative del ddl Amato-Ferrero dell’ultimo Governo Prodi:
subordinare il permesso di soggiorno dei migranti al posto di lavoro in
modo da avere centinaia di migliaia di lavoratori senza alcun diritto,
utili solo a fare profitti per le aziende e necessari a innescare la
spirale delle paghe al ribasso.
E’ NECESSARIA L’AUTORGANIZZAZIONE DEI LAVORATORI MIGRANTI E LA
SOLIDARIETA’ DEI LAVORATORI ITALIANI AFFINCHE’ MIGRANTI E CITTADINI
ITALIANI ABBIANO GLI STESSI DIRITTI, per ricostruire l’unità dei
lavoratori contro lo sfruttamento selvaggio e paghe indegne.
perchè sulla pelle, il sudore ha lo stesso colore.
di MantovAntagonista