circa 7000 persone hanno manifestato per lo jatevenne day, contro la discarica di Chiaiano e in generale per difendere la Campania da un “piano rifiuti” che in realtà è un crimine economico, sociale e ambientale!
Insieme ai comitati venuti da molte parti della Campania (Giugliano, Acerra, Terzigno, Ponticelli..) e a realtà nazionali come i No Dal Molin di Vicenza, sono scesi in piazza migliaia di napoletani e soprattutto di cittadini di Chiaiano e Marano. Un successo che non era scontato, dopo 5 mesi di resistenza, dopo le violenze della polizia a maggio e dopo la propaganda spesa a piene mani (e anche il denaro) da parte del governo Berlusconi. La manifestazione di oggi dimostra che sarà dura per il governo e il commissariato fare la discarica!
Avevamo chiesto al termine della Manifestazione che una delegazione di almeno 50 cittadini entrasse nella cava. un fatto simbolico ma fondamentale, per significare che quel territorio è di chi lo vive e non può essere espropriato dalla democrazia e militarizzato dagli eserciti. Avevamo anche chiesto che Bertolaso aprisse finalmente un confronto pubblico sulle alternative a megadiscariche e incenerimento, alternative che esistono ma vengono scartate per ragioni di business!.Specie dopo la lettera-propaganda inviata oggi a tutti i giornali. Nessuna delle due condizioni è stata accettata.
Perciò, al termine del corteo, dopo un ulteriore trattativa andata male, abbiamo fatto quello che avevamo pubblicamente annunciato. Siamo andati avanti verso la cava! Solo con i nostri corpi o strumenti esclusivamente difensivi dei colpi, come i caschi. Questo avevano deciso infatti i cittadini partecipanti del presidio. Abbiamo vissuto con emozione la compattezza con la quale un corteo di gente comune è avanzato e anche le tante case intorno che su richiesta del corteo hanno acceso le luci per contrastare il buio incipiente. (Così come abbiamo apprezzato i commercianti che oggi hanno raccolto l’apppello alla serrata contro la discarica).
Ma la polizia ha preso a manganellare furiosamente e a caricare. Soltanto a quel punto il corteo si è autodifeso come poteva, perchè mai più permetteremo un 23 maggio e sono nati dei blocchi su via Cupa del Cane (quella delle cariche) e delle strade intorno. Ma quest’aggressione gratuita dimostra quale sia il concetto di democrazia di chi sta occupando incostituzionalmente i nostri territori per fare i suoi affare in nome “dell’emergenza”.
Quei blocchi rappresentano anche un simbolo: se insisteranno a fare quest’assurda discarica riprenderemo a bloccare, pubblicamente e in massa. Così come mercoledì accoglieremo “degnamente” il premier Berlusconi per ricordargli l’assaggio di democrazia che ci ha fatto vedere oggi!!
Dopo le cariche, con una ragazza fermata e diversi feriti, abbiamo capito meglio il senso dell’azione di stamane, quando carabinieri con mitra puntati al volto hanno fermato tre attivisti che portavano al corteo le sue coreografie. I ragazzi sono rimasti sequestrati in caserma per due ore. Sequestrati dei pannelli di plexigas su cui erano disegnati degli aleri. Li hanno classificati come “armi improprie”. Ci chiediamo che arma impropria sia un pannello!?
Evidentemente serve solo a pararli, i colpi, ma loro avevano deciso di caricare gente più indifesa possibile. La compattezza e la determinazione del corteo, dei tantissimi cittadini e attivisti venuti dalla Campania e da altre parti d’Italia, ha evitato il peggio.
Già da domani è convocata l’assemblea sul presidio per pianificare il prosieguo della lotta, mentre invitiamo tutte le realtà ambientaliste a costruire insieme una grande mobilitazione regionale contro chi sta dilaniando la Campania.
Comitati contro la discarica di Chiaiano e Marano
Rete Campana Salute e Ambiente
di comitati jatevenne day