«Besancenot spiato», sotto accusa gli importatori dell’arma paralizzante adottata già in 65 paes
Anna Maria Merlo – PARIGI – (da il manifesto)
Il direttore della società che importa in Francia la «Taser», la pistola che scarica 50mila volts di impulsi elettrici con effetto paralizzante, è stato posto ieri in stato di fermo (assieme a cinque poliziotti, un doganiere, un impiegato di banca e un investigatore di una società di detective privati), con l’accusa di aver fatto spiare la vita privata di uno dei leader dell’opposizione francese, Olivier Besancenot della Ligue communiste révolutionnaire (Lcr).
Il processo contro Antoine Di Zazzo, amministratore delegato della Smp Techonologies, verrà celebrato lunedì prossimo. Besancenot ha l’impressione di «essere in un brutto film». Il leader della Lcr, considerato il più popolare della sinistra francese, è stato spiato tra l’ottobre 2007 e il gennaio 2008. Ieri mattina, sono state fermate e interrogate dieci persone.
«È scandaloso, rivoltante, sono metodi da bassi servizi segreti», ha affermato Besancenot( il video), che ha sottolineato che «lo stesso padrone» messo ieri in stato di fermo, «mi chiede 50mila euro solo per aver ricordato il rapporto di Amnesty International» sulla pericolosità della Taser, la pistola che si sta diffondendo rapidamente tra i poliziotti francesi, che ne hanno già adottati 3mila esemplari. Per Besancenot, i fermi di ieri daranno nuovo slancio alla mobilitazione contro questa arma considerata pericolosa: «Nel momento in cui tutti sembrano voler chiedere una moratoria sull’utilizzo della pistola Taser invece di generalizzarla sempre di più, quello che è successo fa diventare di nuovo di attualità la mobilitazione».
Tra ottobre 2007 e gennaio 2008, la vita privata del portavoce della Lcr è stata spiata fin nei minimi particolari: la società di detective privati incaricata di svolgere le indagini aveva reperito la pianta esatta dell’appartamento dove vive Besancenot, erano state raccolte informazioni sul conto in banca del leader della Lcr e della sua compagna, c’erano anche informazioni sull’automobile, con particolari che facevano riferimento alla «carta grigia», il libretto della macchina dato dall’amministrazione. L’inchiesta ha messo in luce intrecci, tra agenti di polizia o della dogana, l’impiegato di banca e il detective, che palesemente aveva ricevuto l’incarico di investigare sulla vita privata di Besancenot dall’amministratore delegato della Taser France (sono state trovate delle fatture). La Taser si è rivelata molto puntigliosa, negli ultimi tempi, nel denunciare i suoi detrattori nel mondo politico: anche la sindaca di Lille, la socialista Martine Aubry, è stata minacciata di denuncia se non si fosse rimangiata l’affermazione sui morti causati dal Taser negli Usa.
La società Taser non conosce la crisi: il valore dell’azione, quotata al Nasdaq, è cresciuto del 7mila% dal 2001 e le polizie di più di 65 paesi hanno adottato questa arma diffusa anche tra i privati: secondo il sito Bakchich, ne ha una nella borsetta anche Carla Bruni-Sarkozy.
di Lcr Rouge