ECCO COME VOGLIONO DISTRUGGERE LA SCUOLA PUBBLICA:
– tagli per 8 miliardi di euro ai fondi scolastici, e 140.000 esuberi tra il personale docente e tecnico amministrativo: le scuole saranno paralizzate dalla mancanza di fondi, migliaia di scuole di provincia chiuderanno(11 solo nel mantovano), la qualità dell’insegnamento e delle infrastrutture diminuirà notevolmente.
– Trasformazione delle Scuole pubbliche in Fondazioni di diritto privato: aumenteranno notevolmente le tasse di iscrizione a scuola, i docenti saranno assunti tramite nomina diretta del Dirigente scolastico. In questa maniera si favoriranno assunzioni clientelari se non addirittura familiari ed aumenterà notevolmente la precarietà lavorativa nelle scuole.
– I Consigli d’Istituto diventeranno Consigli di Amministrazione del quale faranno parte oltre al dirigente scolastico, ai docenti e ad una esigua rappresentanza studentesca, “esperti scelti in ambito educativo, tecnico o gestionale”. In sostanza si permette alle imprese presenti nel territorio limitrofo di inserirsi nelle scuole e pesare nelle decisioni riguardanti i finanziamenti e modellare la didattica e l’assurda alternanza scuola-lavoro a proprio uso e consumo.
– Ritorno al voto di condotta con bocciatura assicurata nel caso di un voto pari a 5: nel paese dei Decreti Sicurezza e delle politiche securitarie non potevano mancare misure repressive anche nella scuola.
– Tutto questo mentre alle elementari si ritorna alla maestra unica e si azzerano gli ultimi trent’anni di esperienza del tempo pieno camuffando il tutto con “innovazioni” come il grembiulino e la pagella online.
– Parallelamente alle scuole superiori vengono demolite anche l’università e la ricerca: l’inserimento dei privati nelle amministrazioni universitarie farà si che a guidare l’istruzione sia il profitto dei singoli e non la libera ricerca di base e la qualità del sapere.
Il disegno è chiaro, anche gli strumenti: la legge 133 è stata approvata nel mese d’agosto, di fronte al dissenso di decine di migliaia di studenti si invoca l’intervento della polizia. Questo governo vuole distruggere la democrazia, attraverso la paura, attraverso il terrore. Ma oggi, in tutta Italia, dalle scuole elementari alle facoltà occupate studenti e insegnanti, diciamo che noi non abbiamo paura e di certo non torneremo indietro sui nostri passi. È nostra intenzione, piuttosto, far retrocedere il governo: non fermeremo le lotte fin quando la legge 133 e il decreto Gelmini non verranno ritirati!
E questa volta andiamo fino in fondo, non vogliamo perdere, non vogliamo abbassare la testa di fronte a tanta arroganza.
Quello che sta accadendo in questi giorni in tutta Italia ci parla di una mobilitazione straordinaria, potente, ricca.
Una nuova onda, un’onda anomala che non intende fermarsi e che piuttosto vuole vincere. Facciamo crescere l’onda, facciamo crescere la voglia di lottare. Ci vogliono idioti e rassegnati, ma noi siamo intelligenti e in movimento e la nostra onda andrà lontano!
MANIFESTAZIONE STUDENTESCA
giovedì 30 ottobre
concentramento ore 8.30
stazione Apam, viale risorgimento – MANTOVA
Collettivo studentesco ‘aca toro
di Collettivo studentesco ‘Aca Toro