Qualche settimana fa l’Azienda Ospedaliera “Carlo Poma” di Mantova aveva comunicato ai precari in scadenza al 31 ottobre la decisione di non prorogare il loro incarico alle dirette dipendenze dell’ente “offrendo” loro, come unica possibilità di continuare a lavorare al Poma, l’assunzione tramite un’agenzia di somministrazione (Obiettivo lavoro).
Una scelta antieconomica per l’Azienda che oltre ai lavoratori avrebbe dovuto pagare l’intermediazione all’agenzia, un peggioramento della condizione, comunque precaria, dei lavoratori che vedevano così interrotta la continuità del rapporto di lavoro alle dirette dipendenze dell’ente pubblico. L’agognata speranza di una futura stabilizzazione avrebbe subito così una inesorabile battuta d’arresto!
I sindacati confederali tradizionalmente presenti nell’ente, CGIL-CISL-UIL tanto per non fare nomi, invece di opporsi e battersi a fianco dei lavoratori per far cambiare idea all’azienda, hanno fatto “opera di convincimento” nei confronti dei precari spiegando loro che dovevano accontentarsi, che non c’era altra possibilità che accettare di essere “affittati”.
Un caso di scuola che dimostra quanto questi sindacati si siano allontanati dalla funzione per cui sono nati e che la recente puntata di Report (andata in onda domenica 26 ottobre su Rai 3) ha ampiamente messo a nudo.
Ma i precari questa volta hanno deciso di alzare la testa e di non abbandonarsi alla rassegnazione “consigliata”.
Alcuni di loro si sono rivolti alla nostra organizzazione (SdL Intercategoriale) e insieme abbiamo deciso di contrastare in ogni modo una scelta tanto irrazionale (più costosa per l’azienda) quanto umiliante per i lavoratori trattati come pacchi postali. Superfluo sottolineare che anche la grande innovazione del “lavoro in affitto” è stata introdotta in questo paese con il consenso di CGIL-CISL-UIL.
Abbiamo così deciso di denunciare pubblicamente quanto stava accadendo, abbiamo scritto alla stampa locale e distribuito volantini tra il personale del Poma spiegando le ragioni del rifiuto di quella che giudicavamo di fatto una “espulsione”! L’azienda ci ha convocati. Non siamo indietreggiati di un millimetro di fronte alle “argomentazioni” sostenute dalla Direzione tese a dimostrare l’assoluta inevitabilità di quella scelta!
Ma le ragioni sostenute da SdL intercategoriale e dai lavoratori si sono dimostrate inoppugnabili!
La determinazione a non cedere al ricatto ha mostrato all’azienda una dignità con cui da tempo probabilmente non facevano più i conti, abituati a trattare con “sindacalisti di mestiere” senza più alcuna capacità di interpretare con passione i bisogni di chi lavora. Un ruolo esercitato in modo sempre più “burocratico” in nome e per conto di lavoratori a cui si chiede solo di pagare la tessera!
Oggi l’azienda ci ha comunicato che i lavoratori saranno prorogati fino al raggiungimento dei 3 anni consentiti dalla legge!
Una vittoria che ci riempie di gioia e che ci dà fiducia. Una vittoria in primo luogo dei lavoratori che premia la loro fermezza e la grande dignità dimostrata! Una vittoria del “sindacato dei lavoratori” e non “per” i lavoratori.
SdL Intercategoriale è un sindacato di base nato proprio per ricostruire ciò che altri hanno distrutto. Abbiamo scelto una denominazione non casuale, SdL sta per Sindacato dei lavoratori: uno strumento nelle mani di chi lavora per ricominciare a vincere! Il prossimo obiettivo è la stabilizzazione!
BASTA DELEGARE IL NOSTRO FUTURO!
OTTERREMO SOLO QUELLO CHE SAPREMO CONQUISTARCI!
Mantova, 29 ottobre 2008
SdL Intercategoriale
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di Sdl Intercategoriale