Rapporto sull’Interruzione Volontaria di Gravidanza in provincia di Mantova
Il 1 dicembre presso la sede del Comunale di Mantova, si è svolto un incontro in cui sono stati illustrati i contenuti della ricerca condotta dalla ASL e pubblicata sul sito della stessa, denominata “a trent’anni dalla legge
194″.
Il tema della famiglia e della maternità percorre grande parte del documento predisposto dalla Regione Lombardia in previsione della prossima triennalità dei Piani di Zona, assegnando a tale tema valore strategico e centrale. In questa dimensione ci si propone di affrontare il tema non solo dal versante sanitario ma anche di prevederne una lettura che abbia come riferimento gli aspetti sociali che lo caratterizzano.
Il 1 dicembre presso la sede del Comunale di Mantova, si è svolto un incontro in cui sono stati illustrati i contenuti della ricerca condotta dalla ASL e pubblicata sul sito della stessa, denominata “a trent’anni dalla legge
194″.
Il tema della famiglia e della maternità percorre grande parte del documento predisposto dalla Regione Lombardia in previsione della prossima triennalità dei Piani di Zona, assegnando a tale tema valore strategico e centrale. In questa dimensione ci si propone di affrontare il tema non solo dal versante sanitario ma anche di prevederne una lettura che abbia come riferimento gli aspetti sociali che lo caratterizzano.
Questa analisi prende le mosse dall’esigenza di conoscere il fenomeno delle Interruzioni
Volontarie di Gravidanza (IVG) a livello locale e riferito ad una specifica popolazione residente, a
30 anni dall’entrata in vigore di un legge che ne ha normato la pratica. E questo anche su
sollecitazione dei piani regionali di sostegno delle attività dei Consultori (DGR 22 gennaio 2008
N.8/6453)
In Italia le IVG costituiscono forse l’ambito sanitario più controllato e monitorato. Sono oggetto di
periodiche relazioni che il Ministero della Salute rilascia al Parlamento con il contributo dell’Istituto
Superiore di Sanità (ISS) che utilizza i dati del sistema di sorveglianza ricavati dal modello ISTAT
D.12, con il quale le strutture sanitarie che eseguono l’intervento notificano l’evento alle Regioni e
quindi al Ministero della Salute.
Tuttavia, nonostante non manchino precise e puntuali ricerche nazionali ed internazionali su
questo fenomeno, non sono disponibili analoghe elaborazioni epidemiologiche declinate su ambiti
amministrativi più ristretti.
Da qui lo stimolo per una analisi disaggregata a livello provinciale e sub-provinciale condotta con
gli stessi criteri adottati per le elaborazioni effettuate a livello nazionale, allo scopo di consentire
un confronto omogeneo ed una sua contestualizzazione territoriale.
Obiettivo ultimo è quello di pervenire ad una conoscenza dettagliata del fenomeno in esame per
individuare criticità sociali e sanitarie di sistema in grado di orientare più efficacemente le politiche
preventive ed assistenziali alla specificità dei bisogni locali, a partire dai Consultori pubblici che,
istituiti in provincia di Mantova all’indomani della legge 194, costituiscono una rete con 27 punti di
erogazione per una popolazione residente totale di circa 400.000 abitanti.
di Collettivo femminista Colpo di Streghe