RITROVO IN STAZIONE DEI TRENI H 11.15
PARTENZA DA MANTOVA H 11.43
A Palermo, Roma, Milano (e tutta Europa), precari e migranti festeggiano un
primo maggio di gioia e rabbia
Rotta verso il futuro! Nella city di Londra e nelle strade di Atene, nelle
università e scuole che cavalcano l’Onda dei movimenti per il diritto al
sapere e alla formazione, l’Europa si solleva contro il neoliberismo e i
suoi disastri. Abbandoniamo la nave liberista che affonda e usciamo dalla
crisi con nuovi diritti! La sicurezza che vogliamo si chiama reddito,
diritti nel lavoro e oltre il lavoro, cittadinanza per i
migranti, diritto alla casa, scuola e sanità pubbliche e di qualità,
trasporti gratuiti,conoscenza e formazione libere e condivise, tutela della salute sui luoghi
di lavoro
In questo 2009 italiano, all’orizzonte scorgiamo più precarietà,
vessazioni contro i migranti, paura del futuro, intolleranza sociale.
Eppure il consenso dei sudditi nei confronti dell’imperatore aumenta.
La crisi viene vissuta come un elemento alieno, come se noi non
contassimo niente, nel bene e nel male, nell’economia globalizzata
Nel frattempo, la direzione in cui si muovono i governi europei è chiara:
proteggere con miliardi di euro le banche e le imprese che hanno provocato
la crisi. In questi anni la finanziarizzazione dell’economia ha
definitivamente trasformato il profitto in rendita e saccheggio. Per questo
è ancor più urgente una battaglia europea, oltre che italiana, per
l’accesso a un reddito sociale incondizionato, sotto forma di denaro e anche di
accesso a un pacchetto di servizi e beni comuni essenziali.
La risposta di Tremonti (Dio, patria e famiglia) è un abile modo di non
toccare i veri problemi sollevati dalla crisi. Il governo ha attaccato il
contratto nazionale, limitando il diritto di sciopero; le imprese
ristrutturano e precarizzano, licenziano e non rinnovano i contratti
precari, non investono ma cercano solo disperatamente di salvare i
profitti. Il «Piano casa» del governo è un regalo alla speculazione, non
offre risposte alla crisi abitativa, soprattutto ai precari – giovani,
single, migranti – che rivendicano il diritto all’abitare. Il centrodestra
propone meno diritti e qualche aggiustamento degli ammortizzatori sociali;
il centrosinistra, capitanato da Franceschini detto Cuor di leone, ne
propone l’allargamento. Ma ammortizzatori che si applicheranno solo a una
piccola percentuale dei lavoratori servono di più alla propaganda
confindustriale che ai precari.
Dalle strade di Roma, Milano e Palermo la Mayday lancerà un percorso di
analisi, di agitazione, di critica a un modello di sviluppo insostenibile.
Noi precari e precarie, nativi o migranti, viviamo tutti i giorni la
precarietà sulla nostra pelle. Abbiamo il diritto di dire a cosa aneliamo.
Vogliamo cittadinanza e vogliamo un welfare che sposti i diritti dal
contratto verso la persona. Chiediamo la garanzia del reddito per poter
rifiutare i lavori a più alto tasso di sfruttamento e sfuggire ai ricatti
che ci impediscono di generare conflitto, lottare per i nostri diritti e
per la riappropriazione dei beni comuni: casa, conoscenza,
formazione e informazione, mobilità, socialità, spazi pubblici
Ps: La rete Mayday dell’Aquila ha camminato con noi per tanti anni e ora,
sommersa dal terremoto, sta lottando per una ricostruzione trasparente,
partecipata, dal basso. Siamo dalla vostra parte!
Primo maggio 2009
Milano, Porta Ticinese Ore 15.00
Palermo Piazza Marina Ore 16.00
Roma, Porta maggiore. Ore 12.00
Berlino, Brema, Den Bosch, Gent, Gornja Radgona, Amburgo, Hanau, Helsinki,
Liegi, Lisbona, Malaga, Porto, Terrassa, Tubingen, Vienna.
Mayday: make them pay!
di la boje