Annunciata, attesa e discussa, ora a Mantova è entrata in vigore l’ordinanza anti-accattoni. Sodano paga dunque pegno all’integralismo securitario della Lega che, in cambio, sosterrà compatta l’auspicato “cambiamento” per Mantova: cemento e nuove urbanizzazioni.
Il sindaco ci tiene a precisare che con questa ordinanza “non intendono combattere contro i poveri” e questo è vero: combattono I poveri e già che ci sono, visti i divieti di “bivacco”, anche la socialità alternativa a pub e locali, magari giovanile. Purtroppo stiamo davvero parlando di una ordinanza “veronese” che fissa l’attenzione cittadina sulla esigua manciata di mendicanti che “operano” in centro rovinando la passeggiata dello shopping e sui giovani( nativi e/o migranti) che fanno gruppo, ad esempio, sulle scalinate di Sant’Andrea: tutto questo a Mantova, la città più tranquilla d’Italia. In questo modo l’attenzione della città , ancora una volta, viene distolta dalla speculazione edilizia, dal disastro ambientale e dalle nuove povertà: quando ai semafori troveremo lavoratori “padani” che, grazie alla crisi e all’operato del governo, si ritroveranno a chiedere l’elemosina qualche buontempone dirà “accattoni a casa nostra”. La giunta dichiara inoltre che non è più tempo per chi “non rispetta le regole”: sarà un ragionamento classista, ma non si sono ancora viste ordinanze contro grandi evasori fiscali, contro cantieri non a norma e contro la devastazione ambientale.
Sapendo che questa città ancora “non gli appartiene”, il sindaco Sodano riesce dunque a quietare la Lega Nord e fare qualcosa di cui anche il Pd andrebbe fiero: non si può infatti tacere su come i democratici, smaniosi di inseguire la destra, siano stati promotori di ordinanze analoghe in troppe amministrazioni locali di centrosinistra( Savona, Firenze, Vicenza etc. ).
Il tratto unificante di tutti questi passaggi è però quella disgraziata “Carta di Parma” che l’ex sindaco Brioni ha convintamente firmato nel 2008 nell’intento di “garantire la sicurezza”. Un documento in cui si sanciva l’esagerato aumento di poteri dei sindaci in materia di “ordine pubblico”. Qui sta il problema: da destra a sinistra dichiarano di voler dare più sicurezza quando il problema di cui parlano non è minimamente securitario. La sicurezza che vogliono tutelare è totalmente estetica e funzionale ad accrescere il consenso su una popolazione che da anni viene continuamente –spaventata- ad arte da radio, tv e giornali: e in questo gioco di accattonaggio politico la Lega è maestra ed il Pd ripetente.
Il senso di insicurezza nella nostra società è ben presente: l’incertezza sul futuro e la crisi creano ansie a cui il trittico destra, poteri economici e mondo mediatico( in mano a tanti imprenditori come “lui”e quindi portatori delle stesse istanze di fondo) dà risposte nefaste, il problema è dunque organizzarsi per dare una riposta radicalmente diversa che riparta dalla sicurezza sociale di casa, lavoro, sanità, istruzione, da parte di chi e per chi “vive” queste problematiche. Un’azione che contrasti gli spauracchi securitari creati ad uso e consumo di chi vuole fare profitti sulle nostre vite e sulle nostre città.