[ comunicato di Sinistra Critica Mantova ]
La svendita del trasporto pubblico è iniziata anni fa e ha prodotto diversi effetti negativi: lavoratori subappaltati e precari, tagli alle corse poco redditizie e aumenti continui sulle tariffe per fare cassa.
Un sistema di trasporto pubblico che agisce già da privato e che, visibilmente, non punta più ad offrire un servizio alla collettività ma a fare profitto.Dopo le polemiche dell’autunno in cui, complice il caos della Riforma Gelmini, il sistema era arrivato al collasso. Ci furono forti proteste del mondo studentesco e furono prese piccole misure tampone da Apam mentre dalla provincia venivano già annunciate “misure d’emergenza” per l’inizio del 2011. Arrivati a metà gennaio sono arrivate le “novità”: gli studenti e i lavoratori pendolari si troveranno aumenti sulle tariffe, ulteriori tagli alle corse e alle fermate “meno sfruttate”; con il rischio ulteriore di riduzione del personale e quindi di licenziamenti.
La politica tutta, tramite azionisti pubblici (comuni e provincia) e la presenza nel Cda, ha avuto parte attiva in questi processi decennali senza mettervi freno; nel caso dell’esternalizzazione dei servizi di sosta prima in Mantova Parking e poi con la creazione di Aster ha invece scelto di infierire su Apam.
In questo momento di crisi economica e di tagli finanziari sembra che i costi della crisi verranno, tanto per cambiare, scaricati esclusivamente sugli utenti e per questo non è rinviabile una inversione di tendenza: i trasporti devono essere pubblici e devono essere garantiti servizi accessibili e di qualità.
Sinistra Critica Mantova