Lunedì 21 marzo gli studenti e le studentesse mantovane hanno dimostrato che, anche in una piccola città come Mantova, non c’è spazio per l’arroganza del governo e per chi distrugge le nostre vite e l’istruzione pubblica.
In mattinata, al primo sole di primavera, la manifestazione indetta dal collettivo studentesco ‘Aca toro è sfilata per le vie della città . Oltre trecento studenti si sono mossi preceduti dal famoso “Book Block”: una prima fila di “scudi” con rappresentati sopra testi letterari (Rimbaud, Calvino, Boccaccio, Marx, Luther Blisset, Moore, Marx, Fenoglio, Kerouac etc.) a simboleggiare che la popolazione studentesca per difendere il proprio futuro e l’istruzione non ha altro che la stessa cultura con cui difedendersi.
I cori della manifestazione sono stati incentrati quasi esclusivamente contro la riforma del ministro Gelmini (che dopo la “ritirata” del 14 marzo aveva annunciato e poi smentito una partecipazione in giornata) per la quale la manifestazione era stata lanciata: “Hic Sunt Leones” era il nome della giornata perchè, come nella cartografìa dell’Antica Roma, i manifestanti volevano simboleggiare che anche la piccola città virgiliana è terra di “leoni” dove l’arroganza del governo trova una ribelione diffusa (e così è stato anche in serata…). Numerosi interventi da parte di studenti e studentesse di diverse scuole della città si sono succeduti dal furgone a denunciare le mancanze dei propri istituti, la devastazione che sta subendo la scuola pubblica e la necessità di organizzarsi per resistere e combattere la riforma e chi vuole fare pagare la crisi alle fasce più deboli della società.
Molto forte è stato l’intervento davanti a casa di Emma Marcegaglia, leader di Confindustria, individuata come la mandante della macelleria sociale che il governo, con una inesistente opposizione parlamentare, sta attuando sulla pelle di lavoratori e studenti, italiani e migranti.
Il corteo si è sciolto una volta giunto in Piazza Sordello dopo un tentativo di violare la “zona rossa” ed entrare nel teatro Bibiena per “Incontrare il governo” che si riuniva per l’evento “Govern-incontra”, triste spot elettorale organizzato dal governo del malaffare, della precarietà, del razzismo istituzionale e della decadenza da fine impero.
Dopo la manifestazione il collettivo studentesco ‘Aca Toro si è ritrovato allo Spazio sociale “La Boje” per discutere della manifestazione e ragionare sulle prossime iniziative.
Ma non è finita… .
Leoni contro la gazzella(ladra)
“Non importa che tu sia leone o Maria-Gazzella…comincia a correre”
MariaStella Gelmini , come tutti i big politici, è abituata ad avere sempre ragione dagli schermi televisivi e dai grandi media ben sapendo che la contestazione al loro vergognoso operato è sempre dietro l’angolo: per questo ha rinunciato alla visita del 14 marzo e, successivamente, anche a quella ufficiale del 21 marzo. Dalle 18 ha iniziato a circolare la notizia che sarebbe invece arrivata in serata per una toccata e fuga di cortesia con il sindaco Sodano e i vertici dell’università di Mantova. Una prima riflessione ci porta a descrivere questa scelta come le mosse di un ladro che arriva di notte senza farlo sapere per paura di essere scoperto. In poco tempo si è scatenato un tam-tam che ha ricompattato un numero significativo dei “leoni” della mattina e ha richiamato pezzi di quell’opposizione sociale che “ribolle” nella nostra città per una nuova manifestazione; oltre agli studenti, di nuovo con i book bloc in prima fila, sono scesi in piazza precari e disoccupati per andare a gridare la propria indignazione al ministro Gelmini con ancora più forza visto l’agire un po’ goffo e un po’ ladresco della gazzella ladra. Poco meno di un centinaio di persone si sono radunate alle 20 davanti al comune con una mobilitazione lanciata solo pochissime ore prima. Visto l’evento era necessario “assediare” il comune di Via Roma ( la cui giunta non è esente da pesanti critiche viste le scelte politiche anche ma non solo in materia di istruzione) e per questo il gruppo più grosso è rimasto davanti all’entrata di Via Roma e altri gruppetti sono andati a presidiare gli altri accessi comunali.
Una gestione della piazza esagerata ha visto preventivamente l’arrivo di numerosi reparti in tenuta antisommossa di Carabinieri e Polizia schierati a “blindare” l’ingresso del Comune.
Il sindaco di Mantova è arrivato sotto scorta temendo pesanti contestazioni e poco prima era arrivato l’assessore regionale all’istruzione Rossoni (un pessimo incrocio tra Rupert Sciamenna e il compianto Leslie Nielsen). L’auto blu della Gelmini arriva con a bordo il ministro “sorridente” (ma che avrà da ridere…) mentre scatta il putiferio: volano insulti e invettive contro la responsabile più diretta dello smantellamento dell’istruzione in questo paese. Il mezzo istituzionale entra mentre partono i cori al megafono per far sentire la voce dal basso. La Gelmini entra nell’aula consiliare a dispensare sorrisi e frasi di circostanza nonché apporre una firma ad un ambiguo protocollo “salva-università”. Fuori la protesta non si ferma e continuano slogan, canti e invettive dalla strada per farsi sentire nel “palazzo”.
Una giornata di mobilitazione che centra l’obiettivo di segnare un HSL sulla mappa di Mantova: noi siamo e saremo pronti a respingere chi pensa di continuare imperterrito a speculare sulle nostre vite.