Il 25 aprile, festa della Liberazione, per valorizzare le periferie, per conferire agli spazi pubblici un alto valore sociale e per lasciare una traccia antifascista e solidale nel territorio, lo spazio sociale “la Boje!”organizza “Cronache di Resistenza” in collaborazione con ARCI DONINI.
Dalle 12 aprirà lo stand gastronomico
Dalle 14 si esibiranno:
…- MR. OCCHIO ( Garage / Blues from TO)
( http://www.myspace.com/mrocchioonemanband )
PAZI MINE ( alternative rock from MN )
( http://www.myspace.com/pazimine )
[ Saranno presenti Lp/Cd distro e il banchetto informativo sul referendum per l’acqua pubblica del 12-13 giugno. ]
– la giornata sarà dedicata alla memoria di Vittorio Arrigoni-
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Nell’Italia “libera” del 2011 assistiamo ad un’inquietante diffusione di politiche autoritarie e discriminatorie che stanno restringendo libertà individuali e collettive. Maggiori poteri alle polizie, proliferazione indiscriminata di “squadre dell’ordine” e di gruppuscoli neonazisti. Impressionante è l’attacco alle libertà sindacali, sessuali, ai diritti del lavoro e alla libera circolazione delle persone. Sono gli effetti più perversi di una crisi economica che crea insicurezza e acutizza pregiudizi purtroppo ancora latenti nella società. Le imponenti campagne mediatiche e la propaganda conservatrice usano lo “shock” della crisi per diffondere paura come forma di controllo sociale e fomentare la guerra tra poveri.
Recentemente ha fatto scalpore L’idea di tre senatori del Pdl e di un “finiano” (tra cui De Eccher ex militante neofascista degli anni ‘70) di presentare un disegno di legge costituzionale per abrogare la disposizione XII che vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. I senatori sostengono infatti che la disposizione in questione è transitoria e dunque, dopo 65 anni, può essere abbandonata. Anche chi conosce soltanto i primi rudimenti di diritto costituzionale sa che quella disposizione è finale, e sta lì in quanto esprime un giudizio storico e morale inappellabile e irreversibile di condanna del regime fascista.
Viene spontaneo domandarsi, anche di fronte al dilagare del razzismo di stato e di incessanti attacchi e revisioni costituzionali, se i principi di uguaglianza e solidarietà sanciti dalla carta costituzionale, ottenuta con la Liberazione dal nazifascismo nel 1945, non siano oggi stravolti e rimessi in discussione da un ampio blocco culturale e politico profondamente conservatore.
Per questo non ci rassegniamo al malaffare di chi ci governa e alle meschinità della classe politica, a chi sceglie guerre contro altri popoli e paesi, alle prepotenze istituzionalizzate sui luoghi di lavoro e nelle scuole. Non ci rassegniamo all’Italietta dei Marchionne, dei 4 morti sul lavoro al giorno e all’idea di essere una generazione precaria e senza futuro.
Per costruirci un futuro migliore: la Resistenza Continua!