Due giorni fa, nell’azienda piu’ importante del gruppo Marcegaglia, quella di Gazoldo degli Ippoliti in provincia di Mantova, tre operai sono rimasti feriti.
Un 37enne ha rischiato di perdere una mano, un interinale di 25 anni si e’ tagliato sotto il ginocchio mentre un 45enne si e’ ferito la testa. L’incidente piu’ grave e’ quello che ha coinvolto il 37enne che stava lavorando nel Reparto Laminatoio Inox.. Ma ancora più sbalorditivi sono i dati complessivi sullo stabilimento di Gazoldo degli Ippoliti: 135 infortuni soltanto nel 2010, 3 volte oltre la media nazionale e soltanto nei primi quattro mesi del 2011 ci sono stati già 60 infortuni.
Il segretario della Fiom Mantovanelli tuona: “è un bollettino di guerra, non una fabbrica. E’ ora di convocare strutture permanenti delle Rls per monitorare e intervenire in un quadro provinciale dove l’aumento di produttività in tutte le aziende, aumenta esponenzialmente il rischio di infortuni.
Le Rsu Fiom di Marcegaglia si rifiutano di accettare le proposte di aumento di produttività che comprendono anche il salario differenziato di ingresso per i giovani. Oggi lavori con meno tutele e meno salario nella promessa che domani verrai assunto. Così si incentivano gli infortuni”. Ieri un operaio ha rischiato di perdere la mano dopo un intervento chirurgico durato oltre 4 ore e sono già 10 le cause in ballo della fiom con l’asl di mantova sullo stabilimento di Gazoldo degli Ippoliti, ma “la Marcegaglia – continua Mantovanelli- continua a minimizzare questo bollettino di guerra sostenendo che gli infortuni non sono gravi e che secondo un calcolo della stessa azienda, la quota spesa per la sicurezza da parte del gruppo industriale mantovano è già più che sufficiente”.
Dopo gli applausi incassati all’assise di Bergamo di Confindustria per la condanna alla sanzione penale inflitta agli amministratori di Thyssen Krupp, dopo le tragiche morti a Torino, non c’è di che stupirsi.