Dove c’è Forza Nuova c’è sempre qualcosa per le cronache dei giornali. Dopo anni di silenzio nel mantovano, il movimento politico neofascista capeggiato da Roberto Fiore, ex appartenente alla formazione Terza Posizione, ha fatto la sua prima apparizione in Piazza Mantegna…col botto.
Il nucleo sceso in piazza ieri sembra essere formato da pochi vecchi esponenti della destra mantovana, tra cui, guarda caso, un ex consigliere provinciale della Lega Nord. Sui loro network non fanno mistero delle loro nostalgìe per il Reich e propongono “soluzioni” semplici per omosessuali, ebrei, antifascisti vari e per i negri. Volantinavano contro l’immigrazione e contro la Lega Nord per raccattare un po’ di voti e consenso alle loro spalle, quando al banchetto si sono aggiunti alcune giovani teste rasate forse simpatizzanti ma non aderenti al movimento di Forza Nuova. Pochi minuti dopo è arrivato un gruppo di giovani mantovani di origine straniera e non, con le fidanzate che ha guardato male il banchetto neofascista e si è seduto sui gradini di San’t Andrea.
Perché? Per quale motivo dei giovani distanti dalla politica(e da essa snobbati se non per calcolo politico…) si sono radunati sulla scalinata davanti ad un gazebo di estrema destra? La testimonianza di una giovane, particolarmente rabbiosa, racconta che i ragazzi, intenti a passare il pomeriggio sul lungolago come tanti mantovani ,sono stati minacciati e strattonati dal gruppetto di naziskin. La compagnia si è spostata dunque verso il centro cittadino quando ha ritrovato gli aggressori al banchetto di FN, in totale una manciata di neofascisti, che parlava direttamente “a/di loro” nei manifesti e nei volantini contro gli “immigrati”; fermi sugli scalini sono stati insultati anche dai “vecchi” del movimento: questo farebbe pensare ad una vecchia strategia per provocare e creare “il” caso. Ad un certo punto è arrivata una volante e il gruppo di giovani si è dileguato.
Di sicuro qualcuno però non ha voluto saperne di essere insultato e strattonato perché di origine straniera: delle fasi concitate dei minuti seguenti si sa solo che un naziskin è finito a terra steso con una serie di calci.
Se ti stai facendo gli affari tuoi in un caldo pomeriggio di giugno, dei naziskin vengono a minacciarti per il colore della tua pelle e li ritrovi ad un gazebo di estrema destra dove altri ancora ti insultano, come può finire?
Mantova può però tollerare la presenza, seppure minuscola, di organizzazioni dichiaratamente neonaziste? La città di Mantova è una delle più tranquille d’Italia e dove i cittadini e la società civile rifiutano il razzismo nonostante la presenza di professionisti della paura e di padroni che assumono in nero manodopera migrante, spesso ricattandola, fomentando inoltre la guerra tra poveri.
Le provocazioni politiche di Forza Nuova non sono materia per Mantova: non c’è spazio per razzisti e neofascisti nella nostra città.
[La ricostruzione degli eventi è stata fatta grazie alle testimonianze raccolte in piazza]
Quel “come può finire?” è veramente brutto. Puzza di “se la sono cercata”, “chi la fa l’aspetti”, “occhio per occhio” e compagnia bella.
Non c’è dubbio che sentirsi pubblicamente accusare di tutto il male possibile, sentirsi additato al pubblico come il capro espiatorio solo perchè sei nero o arabo o straniero fa rivoltare il sangue. Se sei nato qui, studi, lavori, hai le carte, hai amici mantovani hai meno paura e ti incazzi ancora di più. Da un certo punto di vista mi fa piacere la reazione dei ragazzi neo mantovani come mi fa piacere in un film vedere che gli indiani mettono in fuga i cow boys o i vietcong i marines( come capite andavo al cinema tanti anni fa). Ma, ragionando meglio: la risposta privata e violenta è debole perchè gli altri citadini fanno solo da spettatori e meglio sarebbe approfittare della presenza provocatoria di questi nazisti per spiegare alla gente che comunque passava per la strada chi sono nella realtà questi giovani immigrati. Piuttosto che accettare la provocazione era meglio discutere ad alta voce, facendosi volutamente sentire dagli altri e magari provocando la discussione e il confronto con altra gente.
io schifo e disprezzo i musulmani portatori di insani principi e regole medievali. sono ignoranti e violenti come i palestinesi
quel “come doveva finire?” penso che sia un modo scelto dagli autori di questo resoconto di controinformazione per dire che hanno presente il clima e la situazione e sopratutto il fatto che i “nuovi” mantovani così come i migranti in generale sono ai margini della comunità politica che parla di loro solo per cronaca di micro-criminalità: quale risposta possono dare ad una provocazione verbale,fisica e politica?
è un interrogativo aperto, ma per rispondere non possiamo guardare con i nostri occhi “bianchi e italiani”(come penso siano la maggior parte di chi sta leggendo queste pagine)
Facciamo un passo indietro: se non ci fosse stata la presenza di un banchetto neonazista in piazza con i giovani naziskin a “fare i gradassi” in giro di cosa staremmo parlando?
@Stefano:
Una provocazione viene attuata per innescare una reazione ben precisa. Nel caso specifico, i nazi volevano che scattasse la rissa per far vedere quanto sono incivili e violenti gli immigrati etc. O semplicemente perché si annoiavano e volevano movimentare il pomeriggio. Il gruppo di immigrati poteva segnalare la cosa alle autorità, o semplicemente andarsene. Affermare che il fatto è avvenuto perché considerando “il clima e la situazione” non poteva finire altrimenti è semplicemente scorretto e chiude la porta a tutte le alternative non violente.
@giovanni: non so se hai mai provato a discutere con le forze dell’ordine di neofascisti. io si, e mi è stato risposto che era meglio che girassi al largo, per non provocarli. questo è successo a Mantova, mica in Veneto. Per cui pensi davvero che un migrante potrebbe rivolgersi ad un poliziotto e dirgli “guardi, costui mi ha dato dello sporco negro, vorrei sporgere denuncia per diffamazione”? O forse la soluzione “non violenta” è accettare che ci sono persone che possono imporre ad altre se stare o meno in un luogo pubblico?
Io non penso che le aggressioni siano la strada giusta né che porti a qualcosa di buono, proprio perché è quello che cercano i fascisti come quelli di Forza Nuova. Ma neanche penso che dobbiamo prenderci in giro e decidere, con una certa sufficienza di chi è in una posizione di forza, come si deve comportare chi è vittima di abusi, discriminazioni, violenze.
(per i moderatori: potete cancellare il commento di david? ci sono i forum della lega per quelli!)
@ex
direi che invece è nostro preciso dovere decidere come reagire agli abusi e alla violenza verbale. Altrimenti scatta la faida e non ne usciamo più fuori.
Che poi le autorità e il sistema giudiziario non siano imparziali questo è indubbio. Ma è un problema che non verrà certo risolto prendendosi vicendevolmente a calci.
abbiamo sbagliato noi a lasciarglielo fare, il banchetto. La presenza antifascista è mancata e i diretti insultati si sono difesi da soli.
Se davvero i pelatini tornassero in piazza a Mantova credo che dovrebbe esserci tutta la MN antifà davanti al loro banchetto, dai ragazzi dell’Area a quelli dello Spazio a tutti gli antirazzisti di questa città, senza pensarci due volte
ps: il commento di david secondo me può restare li… direi che è la massima espressione di quello che ha portato in piazza il banchetto dei servi (dei servi)
@giovanni: scusami, forse mi sono sbagliato: se sei uno dei ragazzi che ha subito abusi e violenza verbale, allora si, hai ragione, devi decidere come reagire agli abusi.
altrimenti, non capisco di che parli: i ragazzi che hanno reagito l’hanno fatto prendendosi tutte le responsabilità del caso, sanno e sapevano a cosa andavano incontro, e se l’hanno fatto hanno le loro buone ragioni. Possiamo discutere se questo risolverà o meno la questione (e direi che siamo tutti d’accordo, anche chi ha scritto il comunicato, che non lo farà). Possiamo discutere di “cosa avremmo fatto noi al posto loro”, che è diciamo il contenuto più genuino della discussione “cosa è giusto o sbagliato” di cui parli tu.
Ma se non riusciamo a proporre qualcosa che sia veramente efficace, e se in un altra situazione chi verrà minacciato da Forza Nuova non troverà altra maniera che di reagire prendendolo a calci, allora non veniamoci a raccontare che “lui” ha sbagliato: abbiamo sbagliato noi, come società, a non fornire gli strumenti e gli anticorpi per affrontare certe situazioni.
Io ad esempio penso che nella solitudine e nell’indifferenza ci siano poche soluzioni praticabili che non passino per le botte, mentre invece se una soluzione positiva ci deve essere questa debba essere una soluzione collettiva. Per cui non posso che dare ragione a @Blu: il problema è a monte , il problema è che Forza Nuova sono certe persone con certe modalità e certi obiettivi, e che gli si è permesso di fare un banchetto in piazza Mantegna. O forse pensiamo che se non ci fosse stato questo episodio sarebbe stato tutto ok? Probabilmente per molti si, i giornali avrebbero rilegato la questione in un trafiletto, ma io sinceramente non mi sarei sentito più tranquillo…
insomma, non è che stiamo confondendo il sintomo con la malattia?
@ex
Gli strumenti sono le leggi e le forze incaricate di rispettarle. Non ce ne sono altri nel mondo occidentale. Oppure sì? Non capisco che differenza faccia se questa cosa la dice un commentatore qualsiasi o se la dice Mandela.
Sono comunque d’accordo con Blu. In casi come questi bisogna farsi sentire ed essere presenti.
PREPARIAMOCI PERCHE’ IL 16 LUGLIO TORNANO A MANTOVA CON R. FIORE
@giovanni
a me sembra che nel mondo “occidentale” le leggi si seguano solo e quando e se fanno comodo. Io e te che viviamo una situazione relativamente agiata, possiamo anche permetterci di dire “le leggi vanno rispettate da tutti, e le leggi sbagliate vanno cambiate”.
Ma chi non è garantito dalla legge, e volenti o nolenti i migranti in questo momento non sono garantiti dalla legge e dalle forze dell’ordine, cosa deve fare? Esiste una legge, chiamata legge Mancino. Esistono delle convenzioni sui diritti umani internazionali. Nonostante ciò, si permette che ci siano persone che possono andare in giro a proporre le peggiori oscenità, e altre che vengono arrestate e detenute 18 mesi anche se non hanno commesso nessun reato.
Per fortuna non tutto è regolato e mediato dalle forze dell’ordine (perché quando parliamo di leggi, di fatto stiamo parlando di questo). C’è la società civile, ci sono i partiti politici, le reti di solidarietà, le persone, il tessuto sociale.
Quand’è che abbiamo smesso di pensare che la presenza di naziskin razzisti e violenti in piazza sia un problema anche per noi bianchi occidentali più o meno economicamente agiati?
@ex
Sono d’accordo con te, dove non arrivano le divise devono arrivare i cittadini. Certo non regalando cioccolatini ai fascisti, ma come si è scritto i modi pacifici per opporre resistenza non mancavano.
Tanto per essere chiari, quello che non riesco a digerire è il compiaciuto HAN FATTO BENE che si cela dietro tanti giri di parole.
CHI SEMINA ODIO RACCOGLIE TEMPESTA.Non sono forzanovista ma debbo riconoscere che gli unici antidemocratici ed intolleranti sieti proprio voi che scrivete.Finchè Forza Nuova sarà legalmente riconosciuta ha diritto, come tutti gli altri partiti, a far conoscere la propria posizione.Conosco alcuni di loro e posso assicurare che non sono razzisti;il fatto di voler bloccare l’immigrazione non è da razzisti, bensì da realisti.