Venerdì scorso, il confronto pubblico promosso dal comitato Valletta Valsecchi nella parrocchia del Gradaro, è stato l’ennesimo episodio di contestazione generalizzata al progetto di Esselunga nell’ex palazzetto dello sport.Intanto emerge il quarto progetto di Victoria srl ( http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2014/02/09/news/il-quarto-progetto-di-esselunga-per-la-viabilita-vicino-a-palazzo-te-1.8633947 ) che riguarda la viabilità dell’accesso sud della città. Casualmente, questo intervento privato di “compensazione pubblica” per la futura costruzione del supermercato in una zona tanto congestionata dal traffico, va a smembrare una parte di Valletta.
Una speculazione tira l’altra e Esselunga potrebbe essere un primo passo di un lento processo di gentrification in una delle zone ad edilizia popolare della città.
Il report dell’assemblea di venerdì da una compagna di Valletta Valsecchi
Venerdì 7 febbraio presso la sala della parrocchia del Gradaro si è svolta un incontro per discutere del progetto Esselunga.
Organizzata dal presidente del circolo La Rovere, avv. Signorini, ha visto la partecipazione di: Acerbi, consigliere comunale pdl, Bombonati, delegato del comune all’ambiente, Motta, rappresentante del comitato di Valletta Valsecchi, e Cordibella, presidente di Italia Nostra, i primi due pro Victoria srl, i secondi due contro il progetto di Esselunga.
Il dato interessante è che c’è stata una grande partecipazione: erano presenti molti residenti di Valletta, Te Brunetti e Fiera Catena, c’erano vari amministratori comunali in carica e non, e c’erano il gruppo Equal e il gruppo Fiera Catena. I consiglieri comunali Acerbi e Bombonati hanno sostenuto che l’unico modo per risolvere il problema della viabilità di Porta Cerese è accettare la proposta di Victoria srl, la società di Caprotti.
Invece Cordibella e Motta hanno sostenuto le ragioni del no, parlando della difficoltà di reperire documenti sui progetti, delle diverse nefaste opzioni di modifica della viabilità, e del fatto che tutto l’intervento sarebbe molto più dispendioso dei 9,9 milioni di euro preventivati dal gruppo esselunga. In seguito è stato dato spazio al dibattito ma ormai si era fatto tardi e quello che poteva durare tre-quattro ore ed essere un vero confronto tra esponenti di vari gruppi, partiti, amministratori presenti e passati, e semplici cittadini, si è dovuto arrestare.
La maggior parte delle persone presenti era contraria al progetto, ha fatto domande incalzanti e ha provato a elaborare proposte per la viabilita, ha suggerito nuovi utilizzi per la struttura, e ha proposto di aprire un esselunga in qualche market dismesso. La verità è che una soluzione per la viabilità della zona dovrebbe essere trovata ma pensare che Caprotti sia l’unico che possa portarla, mi sembra molto ingenuo; e la maggior parte delle persone presenti lo sapeva bene.
Le forze contrarie al progetto ci sono, la linea da seguire dovrebbe essere quella del confronto tra i vari sostenitori del no ad Esselunga, dell’unione tra varie proposte, che comunque mi sembra abbiano in comune il bene comune e la tutela dell’ambiente, e non il profitto di pochi.