A cura del Comitato di Solidarietà con la Palestina
PRESIDIO IN PIAZZA MANTEGNA (MANTOVA) ORE 18.00
È un massacro. Dopo i primi 10 giorni di bombardamenti sono oltre 220 i palestinesi uccisi, di cui il 75% civili (fonte UN), tra cui almeno 28 donne e 42 bambini,oltre 1.500 feriti, più di 500 le case distrutte, 17.000 sfollati.
È questo il bilancio provvisorio (al momento in cui scriviamo) dell’operazione “Barriera protettiva” con cui lo Stato di Israele, ha sferrato la sua nuova guerra di terrore e rappresaglia contro la popolazione civile della striscia di Gaza.
Gli aerei, gli elicotteri e i droni israeliani hanno effettuato centinaia di raid lanciando tonnellate di bombe e missili. Dal mare la marina israeliana continua a colpire le spiagge di Gaza uccidendo bambini, che giocavano in un momento di tregua, sotto gli occhi dei giornalisti di tutto il mondo.
Davanti a questo bagno di sangue troviamo insopportabile vedere come la quasi totalità dei giornali e dei tg italiani parlino di conflitto tra due parti. I numeri delle perdite palestinesi, materiali e umane, meritano rispetto e verità.
Da una parte vi è lo stato Israeliano che possiede l’esercito più potente del mondo anche grazie alle sovvenzioni degli USA e ai favorevoli accordi, militari e commerciali, con l’UE e anche l’Italia, dall’altra un popolo che vive sotto l’occupazione israeliana da quasi 70 anni
Nella Striscia di Gaza, è bene ricordarlo, sono rinchiusi 2 milioni di essere umani. Dalla Striscia di Gaza non si può uscire, non si possono commercializzare prodotti con l’esterno, non vi è terra fertile sufficiente da coltivare, acqua potabile, la disoccupazione è altissima. E ad ogni bombardamento la situazione peggiora perché Israele colpisce prima di ogni cosa le infrastrutture.
La Cisgiordania, a causa delle colonie israeliane illegali, si sta velocemente riducendo in una manciata di città separate dal muro e dalle colonie, in cui ai palestinesi è reso impossibile qualsiasi spostamento quindi anche lavorare, studiare, vivere.
Nelson Mandela definiva la politica israeliana nei confronti dei palestinesi peggiore dell’apartheid praticata dai bianchi contro i neri del Sud Africa razzista.
Il popolo palestinese è ancora una volta vittima di una criminale aggressione per questo non è giusto parlare di equidistanza, c’è un aggressore e un aggredito!
Pochi giorni fa, su Hareetz un quotidiano di Gerusalemme, il giornalista israeliano Gideon Levy ha scritto: ’ Israele non ha mai, neppure per un minuto, trattato i palestinesi come esseri umani con pari diritti. Non ha mai visto la loro sofferenza come una comprensibile sofferenza umana e nazionale. … Il dato di fatto più evidente del rifiuto della pace da parte di Israele è, ovviamente, il progetto di colonizzazione. In poche parole: chi costruisce gli insediamenti vuole consolidare l’occupazione, e chi vuole consolidare l’occupazione non vuole la pace. Questa in sintesi è la questione’.
Questa è la questione e per questo siamo al fianco, senza se e senza ma, della martoriata popolazione di Gaza.
Comitato di solidarietà con la Palestina