Fin da bambini lo sport è uno dei migliori strumenti per socializzare con persone che non si conoscono e per ridare significato a luoghi abbandonati in cui vengono improvvisati campi da gioco.La cronaca degli ultimi giorni ci parla del crollo della maschera democratica dell’Europa. L’aumento degli sbarchi nel Mediterraneo ha creato reazioni scomposte da parte di istituzioni e cordate politiche che hanno più di qualche responsabilità nell’aver contribuito a sostenere le cause dei processi migratori.
I tavoli europei discutono di “rimpatri” rinforzando la politica della Fortezza Europa, Germania e Francia chiudono le frontiere, il governatore della Lombardia Maroni (creatore del sistema accoglienza da ministro dell’interno nel 2011) minaccia di sospendere i finanziamenti ai sindaci che accolgono i migranti, a Roma decine di arresti sono avvenuti nel mondo politico e criminale per la speculazione nella gestione dei centri di accoglienza.In questo clima in cui i partiti razzisti provano a guadagnare qualche voto e i giornali a vendere qualche copia in più, sembra che i codici per leggere il problema siano il “realismo” di chi denuncia la situazione e il “buonismo” di chi si mostra solidale.
Noi pensiamo che siano entrambi sbagliati e che si debbano sottolineare le cause ambientali, politiche ed economiche delle migrazioni in un mondo in cui i livelli di vita occidentali sono garantiti dalla sofferenze del resto del pianeta. Allo stesso tempo dobbiamo eliminare dal discorso la separazione tra “noi” e “loro”: la risposta autoritaria alla mancanza di politiche sociali coinvolge ormai tutti. La colpa dei migranti è solo quella di rendere manifeste le crepe nei diritti di cittadinanza che molti di noi pensano di avere ancora garantiti.
Partendo da questi due punti possiamo incominciare a guardare alle migrazioni come processi attraverso i quali i territori si devono attivare direttamente dal basso, scavalcando il sistema degli appalti e delle cooperative.Negli ultimi mesi abbiamo incominciato ad interrogarci sulle modalità di accoglienza nel nostro territorio e abbiamo provato a coinvolgere i migranti in attività che li emancipassero dal “parcheggio” esistenziale a cui li costringe il Regolamento di Dublino (il testo che regola le politiche UE in materia di asilo).
Da marzo un gruppo di antirazzisti che frequentano i collettivi de La Boje! e alcuni giovani rifugiati provenienti dal Mali, ospitati in una struttura d’accoglienza a Borgoforte, hanno dato via a una squadra di calcio, chiamata ATLETICO LANGAFIA (“libertà” in maliano).Abbiamo incominciato a fare partitelle ogni mercoledì nel campetto della Cinciana, nel quartiere dello Spazio Sociale (Borgochiesanuova), incontrando l’interesse degli adolescenti della zona, con l’obiettivo di fare una squadra che partecipasse ai Mondiali Antirazzisti (una manifestazione sportiva e culturale che da quasi 20anni raccoglie realtà antirazziste e ultras da tutto il mondo).
L’obiettivo è quello di dimostrare quanto sia semplice attivare, senza spese, percorsi di accoglienza e solidarietà, soprattutto in quei contesti periferici che in questi anni di crisi delle politiche pubbliche soffrono maggiormente la mancanza di servizi e di pianificazione urbanistica.Domenica 28 giugno, prima dei Mondiali Antirazzisti (1-5 luglio), organizzeremo un torneo di calcio a 5 antirazzista cittadino nello stesso campo che frequentiamo settimanalmente ai giardini della Cinciana. Invitiamo tutta la città a partecipare al torneo e alla cena sociale portando qualcosa da mangiare, in modo da contribuire ad una giornata di solidarietà e rivendicazione dei diritti dei migranti. Sarà una buona occasione per dimostrare non solo che è possibile vivere in uno spazio davvero condiviso e multietnico, ma anche che la collaborazione e lo scambio tra le diverse culture che vivono nel paese è l’unica soluzione sensata alla questione migratoria.
Per chi è interessato a partecipare al torneo di calcio, scrivere a: Fabio (3496531281)
Per chi volesse fare una donazione alla squadra dell’Atletico Langafia in vista della partecipazione ai Mondiali Antirazzisti, contattare:
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