La grottesca vicenda di cui si sta rendendo protagonista il sindaco di #Castiglione delle Stiviere Enrico Volpi è ormai nota: contraddicendo l’Ufficio Cultura del suo stesso Comune, Volpi ha revocato l’utilizzo della sala civica “Menghini” che era stato accordato all’ #Anpi locale per la presentazione del libro “E allora le foibe?” dello storico Eric Gobetti.La decisione del sindaco è stata ufficialmente presa per “motivi di ordine pubblico” (e già qui dovrebbe cascare l’asino: invece di difendere i valori costituzionali e garantire lo svolgimento della manifestazione, si decide di impedirla?), mentre sembra palese che le vere motivazioni siano legate a fini elettorali, dato che in questi giorni tutti i soggetti della destra castiglionese hanno espresso sostegno alla candidatura di Volpi per un secondo mandato.
Non sono un mistero le aperture di Lega e Fratelli d’Italia a messaggi e personaggi provenienti da ambiti filo-nazifascisti come Casa Pound, Forza Nuova o VFS. Ma al di là delle strategie politiche, registriamo e vogliamo porre l’accento su una questione più pericolosa: una visione nazionalista del nostro passato rinforza il razzismo nel presente e non ci permette di affrontare le oppressioni della nostra società. Occorre evidenziare infatti che la retorica ultranazionalista con cui è nato il giorno del ricordo nel 2004, voluto dal partito erede di quello fascista (AN ex MSI) all’epoca al governo con Berlusconi, sta trovando sempre più spazio acritico nelle istituzioni. Il Ministero dell’Istruzione Bianchi il 9 febbraio, in una circolare rivolta al corpo docente paragonava la vicenda delle “foibe” alla Shoah. Le commemorazioni del 10 febbraio sono sempre di più una sfilata della destra, nonostante larghi settori del PD abbiano parecchia confusione su questo tema.
Questa data rappresenta un tentativo di insabbiare la memoria storica, furono infatti 40mila gli italiani che aderirono alle formazioni partigiane dell’esercito popolare jugoslavo. Ma viene anche evitata la necessità che abbiamo come paese di fare i conti con il nostro passato coloniale. Parlare di “foibe” e di “Italiani brava gente” dimenticando l’occupazione militare di quelle terre, la cancellazione di lingue e cognomi, i campi di internamento, le violenze sistematiche sulla popolazione slava e la rassegna di orrori commessi con le armi chimiche dalle operazioni coloniali in Africa, è funzionale ad una visione di Italia chiusa e razzista in un mondo globale. Un paese incapace di immaginare nuovi modelli di cittadinanza, intriso di “razzismo istituzionale” e che fatica da anni a produrre una legge per lo Ius Soli per includere le seconde generazioni.
Esprimiamo dunque totale e sacrosanta solidarietà a ANPI – Castiglione delle Stiviere e a Eric Gobetti, invitando tutte e tutti a partecipare non solo all’evento di giovedì, che si svolgerà ugualmente presso la sede della CGIL di Castiglione delle Stiviere, ma anche a tutte le prossime iniziative che sul territorio organizzeremo verso il Venticinque Aprile, giorno quello sì da ricordare e celebrare in nome della Resistenza e dell’Antifascismo.Spazio Sociale LaBoje!
[ nella foto del 1942 alcuni militari dell’esercito regio italiano si fanno fotografare davanti ad una casa di contadini appena data alle fiamme nei pressi di Lubiana ]