UN INVERNO SEMPRE PIU’ CALDO

ADESIONE ALTA ALLO SCIOPERO DEI FERROTRANVIERI

Secondo i dati comunicati al coordinamento nazionale dalle Rdb locali è molto alta, l’adesione allo sciopero di bus, tram e metrò. In molte grandi città arriva infatti al 90% ed in alcuni casi ci si avvicina all’adesione totale. Secondo i dati comunicati al coordinamento dalle Rdb locali, l’adesione dei lavoratori alla prima fascia dello sciopero sarebbe a Catanzaro e Firenze del 90%, a Brescia dell’ 83%, a Venezia e Bologna del 95%, a Napoli del 97%, a Bari del 76%, a Genova di oltre il 50%, a Palermo del 47% all’Amat e del 36% all’Ast, a Trieste del 63%, a Udine del 52%, a Gorizia del 59%, a Cagliari del 62% mentre a Torino risultano chiusi due depositi. Quanto a Roma, le Rdb denunciano il 65% di adesioni al deposito Tram.bus di Acilia e del 70% alla Magliana 70%, e del 95% e 58%, rispettivamente, nei due depositi Sita.

“La gente sciopera ancora, anche se siamo al dodicesimo sciopero dal primo gennaio 2002”, ha detto questa mattina a Reuters Pierpaolo Leonardi, coordinatore nazionale della Confederazione Unitaria di Base (CUB). “Questa è una bocciatura sonora del contratto firmato il 20 dicembre”.

Leonardi ha citato i dati registrati dalla CUB nelle maggiori città, rilevati in mattinata. A Catanzaro ha scioperato il 90% dei lavoratori, come a Napoli e Firenze. A Brescia l’80%, a Bari l’84-85%, a Venezia e Bologna il 95%.

”Nonostante le aziende e i rappresentanti locali di Cgil, Cisl e Uil abbiano messo in campo iniziative che rasentano il comportamento anti sindacale, nonostante si sia all’ennesimo sciopero del settore i lavoratori – si scrive in un comunicato – hanno dato una ulteriore risposta di lotta a meno di 24 ore dalla scadenza fissata dai sindacati confederali per firmare definitivamente l’accordo contestato del 20 dicembre”. ”E’ evidente la rappresentativita’ del sindacalismo di base in categoria. Le citta’ in cui esistono da tempo e sono radicate le strutture di base sono quelle che hanno dato le risposte piu’ imponenti – Venezia, Bologna, Trieste, Napoli, Cagliari, Roma, Bari, Potenza, Firenze, Torino per citare solo le maggiori -; ora non esistono piu’ scuse per tenerci fuori dal tavolo di trattativa” ha dichiarato Leonardi.

GRANDE SUCCESSO DELLO SCIOPERO INDETTO DAL SINDACATO DI BASE NEL GRUPPO TELECOM.

PRESIDI A ROMA, FIRENZE, BOLOGNA, VENEZIA E MILANO.

IN TIM SCIOPERANO L’80% E IN TELECOM IL 30% DEI LAVORATORI.Lo sciopero indetto dalla CUB insieme a tutto il sindacalismo di base, nel gruppo Telecom contro le esternalizzazioni e per il miglioramento delle condizioni di lavoro, ha visto una forte partecipazione dei lavoratori, sia nella Telecom con il 30%, sia in Tim con l’80% di adesione dei lavoratori.

La giornata di lotta è stata caratterizzata da forti presidi che si sono tenuti davanti ai punti Tim di Roma e Milano, oltre che a Firenze Bologna e Venezia.

A Milano il presidio che si è tenuto nel punto multimediale Telecom posto in Galleria Duomo, ha visto la partecipazione di centinaia lavoratori, ed è stato caratterizzato anche dalla partecipazione di un folto gruppo di studenti in sciopero.

A Roma invece il presidio che pure è stato molto partecipato ha coinvolto anche la Camera dei Deputati, ed una delegazione del sindacato di base è stata ricevuta dal vicepresidente della Camera Luciano Violante, al quale è stata rappresentata la situazione dell’azienda ed è stato chiesto un intervento.

A Bologna le lavoratrici e i lavoratori Telecom Tim hanno fatto un presidio con volantinaggi davanti al negozio Tim in Via Orefici adiacente alla Piazza Maggiore fino alle 11. Poi hanno fatto un corteo di circa 100 persone fino al negozio Telecom di via Oberdan, e si sono uniti alla manifestazione degli autoferrotranvieri in sciopero. Il corteo unito ha proseguito per le vie della città sfilando davanti alla Prefettura, Comune e Provincia. Una delegazione di lavoratori ha avuto incontri con i politici.

La lotta proseguira nelle prossime settimane con altre iniziative del sindacalismo di base a partire dalla stesura di una piattaforma di settore, da sottoporre al vaglio dei lavoratori adeguata alle loro necessità.

FEDERAZIONE LAVORATORI METALMECCANICI UNITI

Aderente alla Confederazione Unitaria di Base

VIGILI DEL FUOCO, IL CONTRATTO E’ ARRIVATO

Il Manifesto 29 gennaio 2004

Dopo una trattativa fiume durata oltre 24 ore tutte le sigle sindacali e il governo hanno firmato il rinnovo dei vigili del fuoco: un contratto atteso ormai da 25 mesi, con la categoria che ha dato vita a una serie molto articolata di mobilitazioni e scioperi.

E’ previsto, a decorrere dal gennaio 2002, un aumento in busta paga di 118 euro, a fronte dei 106 stanziati inizialmente in finanziaria. A questi vanno ad aggiungersi, per il personale operativo esposto a rischio, 36 euro di «indennità aggiuntiva». E’ stato dunque revocato lo sciopero che era stato indetto per domani, 30 gennaio, da Cgil e Rdb, anche se restano in piedi le mobilitazioni di queste due ultime sigle contro il disegno di legge del governo che punta a militarizzare il corpo inserendolo nelle forze di polizia. Dall’indennità di turno – lo stanziamento complessivo varato da palazzo Chigi è di circa 10 milioni di euro – sono esclusi il personale amministrativo, quello aeroportuale, elicotterista e sommozzatore. Il nuovo contratto, oltre ai provvedimenti di natura economica, contiene anche una parte normativa. Vengono previsti corsi di formazione annuale per tutto il personale; un ri nnovato ordinamento professionale adeguato ai diversi titoli di studio; una nuova normativa per gli elicotteristi e nuove pratiche di ammissione alle selezioni interne per ispettori antincendio, funzionari tecnici e amministrativi. Nel settore operativo e aeronavigante è stato introdotto un istituto che garantisce la permanenza nell’attività di soccorso anche ai vigili del fuoco parzialmente inabili o rimasti coinvolti in incidenti di servizio. Infine, data la decorrenza dal gennaio 2002, i sindacati prevedono che oltre all’adeguamento contrattuale i pompieri troveranno in busta paga circa duemila euro di arretrati. Bene la firma del contratto – commenta Franca Peroni, segretaria della Funzione pubblica Cgil – ma il lavoro da fare è tutt’altro che finito: da domani, infatti, si tornerà alla mobilitazione contro il disegno di legge sulla riorganizzazione del corpo, nei confronti del quale il no resta perentorio». «Il nuovo contratto – continua la sindacalista – coglie punti fondamenta li che erano inseriti nella nostra piattaforma: l’indennità di turno, la formazione costante, le garanzie per il personale parzialmente inabile. Restano, però, punti di criticità come l’aver escluso dall’indennità il personale aeroportuale, elicotterista e sommozzatore. E poi c’è l’annunciato disegno di legge sulla riorganizzazione: la Cgil si batterà contro la militarizzazione del corpo». Cisl e Uil accolgono con uguale soddisfazione la firma del contratto, ma, al contrario di Cgil e Rdb, premono sull’acceleratore della nuova legge, chiedendo dei vigili del fuoco «poliziotto». La riforma prevista dal governo prevederebbe l’inserimento del corpo nel contratto delle forze di polizia e l’assunzione di funzioni di ordine pubblico: i vigili del fuoco sarebbero così direttamente dipendenti dal ministero degli interni e dai prefetti; il loro contratto sarebbe deciso per decreto e perderebbero gli spazi di trattativa e sindacali, il diritto di sciopero. Secondo Cgil e Rdb, al contrario, il corpo dovrebbe essere posto sotto la presidenza del consiglio, conservando la propria autonomia nel rapporto con i territori, un contratto di tipo privatistico e gli annessi diritti sindacali e di sciopero. Giudica positivo l’accordo anche il segretario confederale Cgil Gian Paolo Patta, il quale ricorda che però «altri contratti del pubblico impiego rimangono ancora aperti e in forte ritardo, come quello dell’università e ricerca». «Il governo non ha stanziato le risorse sufficienti per i rinnovi – conclude Patta – e adesso inizia una difficile stagione di conflittualità rispetto agli accordi già sottoscritti».

LA RABBIA DEI LAVORATORI ALFA ROMEO: VOGLIONO LICENZIARCI DUE VOLTE

Questa mattina i cassintegrati dell’Alfa, tranne una decina che hanno seguito la Fiom, hanno manifestato presso il comune di Garbagnate, comune capofila del vergognoso accordo fra Regione, Provincia, Comuni di Arese, Garbagnate, Rho, Lainate e proprietari dell’ area di Arese che libera i padroni dall’obbligo di assumere i cassintegrati dell’Alfa. I cassintegrati dell’Alfa, che chiedevano semplicemente un confronto con il sindaco e l’assessore delegato, si sono trovati le porte del comune sbarrate dai plotoni dei carabinieri.

Solo a seguito di forti momenti di tensione il sindaco (DS) e l’assessore (Rifondazione Comunista) si sono dovuti rassegnare ad aprire le porte ai cassintegrati e ad aprire un confronto con loro nell’aula consiliare. I lavoratori si sono detti indignati dell’accordo firmato a loro insaputa e che stravolge completamente gli accordi sindacali fatti con le proprietà lo scorso anno, e hanno detto al sindaco che non può arrogarsi il diritto di cancellare questi accordi sindacali. Il sindaco e l’assessore sono stati sprezzanti e non hanno voluto rispondere del loro operato davanti ai lavoratori in cassa integrazione. Oltre tutto, alla richiesta di avere il documento che hanno firmato dolosamente 15 gg fa, ed in possesso addirittura dei giornalisti, dapprima hanno opposto un rifiuto netto, poi, di fronte alla determinazione dei lavoratori che minacciavano di non andarsene dal comune, il sindaco ha dato mandato all’assessore di consegnare i d ocumenti. Questa vicenda di oggi la dice lunga sulla buonafede che Lorsignori hanno dichiarato alla stampa. Come si fa a convocare i delegati e i sindacati dell’ Alfa Romeo senza che questi non abbiano neanche il documento su cui discutere? Sappiano comunque Lorsignori che i lavoratori dell’Alfa non tollereranno che sulle materie sindacali ci sia il diktat dei sindaci, con i lavoratori accoltellati alla schiena.

Arese, 28-1-2004

Slai Cobas Alfa Romeo


Alcuni resoconti delle mobilitazioni sindacali extraconfederali degli ultimi giorni.

“Adesione alta allo sciopero dei ferrotranvieri.”

“Grande successo dello sciopero Telecom.”

“Vigili del fuoco, il contratto è arrivato”

“La rabbia dei lavoratori dell’Alfa Romeo: vogliono licenziarci due volte ”