Con l’approvazione del famigerato “decretone” che dà il via alla tanto criticata riforma delle pensioni, il carovita e i salari da fame tornano sul banco degli imputati di sindacati e consumatori.
A questa situazione di diffusa povertà la campagna per il reddito sociale minimo tenta di dare una soluzione rivendicando un sostegno ai disoccupati e ai precari, già previsto negli altri paesi europei, che scongiurerebbe l’esposizione di milioni di giovani e lavoratori al ricatto di salari da fame percepiti in cambio di lavori massacranti, precari e discontinui.
La manifestazione di Roma è servita a rilanciare l’opposizione sociale al Governo Berlusconi e al contempo non ha rinunciato a chiedere la riduzione delle spese militari affinché si rendano disponibili risorse finanziarie da destinare allo stato sociale.
L’obiettivo è l’approvazione da parte del Parlamento di un sostegno economico consistente e di una riduzione dei costi dei servizi per i disoccupati e per i precari; due diversi disegni di legge sono stati presentati sia al Senato che alla Camera.
Intanto nel corteo di Roma a cui erano presenti RDB,Cobas, centri sociali Rifondazione,Giovani Comunisti, la Rap (rete anti precarietà), Invisibili e disobbedienti, si è fusa anche la contestazione al proseguimento delle operazioni belliche e richiesta dell’immediato ritiro del contingente italiano dall’Iraq.
di FABIO DELL’OLIO www.rdbcub.it
Nell’ambito delle iniziative di protesta contro la Finanziaria, la Rete per il reddito sociale e i diritti a cui aderisce la sigla sindacale della RdB, ha organizzato per sabato a Roma una manifestazione nazionale.Oltre 50 mila persone hanno sfilato in corteo da Piazza della Repubblica a Piazza Navona per chiedere a Parlamento e Governo l’istituzione di un reddito garantito per i disoccupati, i lavoratori precari e i pensionati.