La pellicola che nessun produttore ha voluto produrre, punta il dito contro il grave inquinamento, gli effetti sull’ambiente e sulla popolazione, perpetuato dall’Enichem in Sicilia ad Augusta. Laddove solo trenta anni addietro c’era un piccolo paradiso terrestre si è presentato presto il problema ambientale: rifiuti industriali, fuoriuscita e riversamento a mare di grosse quantità di petrolio, aumento di tumori. La concentrazione di mercurio (la principale causa delle malformazioni dei bimbi di Augusta), riscontrato nei pesci e nei frutti di mare, ha raggiunto un livello fino a 500 volte superiore alla soglia massima tollerata dall’uomo.
Non è stato comunque semplice produrre Crimini di Pace, anzi. C’è voluta molta fantasiosa. Rai e Mediaset non erano interessate. Telepiù ha chiuso i battenti e non produce più. Ed allora che fare, rinunciare? Niente affatto. Insieme a Stefano Stefani, dell’Atelier di Firenze, Bellia ha pensato ad una formula diversa per realizzare la sua “inchiesta su Video”, una specie di azionariato diffuso, aprendo un’associazione allo scopo di raccogliere tra la popolazione quei 35/40.000 euro necessari appunto per produrre il documentario. Raggiunta la cifra necessaria il lavoro sarà “copyleft”, offerto gratuitamente a tutti coloro che lo vorranno.
Dopo la proiezione seguirà una discussione con i rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste. Saranno raccolte offerte a supporto della produzione del film.
www.ilcinemadelcarbone.it
il cinema del carbone – piazza don Leoni, 18 (davanti alla stazione ferroviaria) – Mantova
di Antonio Bellia (durata 46′), sabato 7 febbraio ore 17:30 replica ore 22:45 con la presenza del regista. INGRESSO LIBERO
Crimini di Pace. I veleni dell’Enichem, l’ultimo documentario – in ordine di tempo – di Antonio Bellia, già aiuto regista nel film di Marco Tullio Giordana, I cento Passi, è definibile certamente come opera cinematografica d’impegno civile e di denuncia.