Cosa ha a che fare Virgilio, che scrisse di Enea (un profugo in fuga da Troia assediata), con questi fascisti di Forza Nuova che si mascherano dietro sterili sigle prive di significato provando a speculare su chi scappa dalla disperazione?
Dicono di contrastare la speculazione sull’accoglienza e attaccano le vittime non i carnefici.
Sono i profughi ad impoverirci o le banche oppure quegli stessi politici che dicono di voler affondare i barconi?
Non possiamo guardare alle migrazioni solo come allarme: il totale degli arrivi corrisponde allo 0,2% della popolazione italiana. Di quale invasione stiamo parlando? Dobbiamo essere consapevoli di vivere in un mondo con forti disuguaglianze e di appartenere alla parte del mondo ricca che causa problemi economici, climatici e ingerenze politiche al sud del mondo.
Ma cosa ci guadagnano i rifugiati? Facciamo un po’ di chiarezza:
chi è inserito in questi progetti è obbligato ad aspettare in strutture spesso sovraffollate quasi due anni per aspettare il responso delle commissioni che valutano la richiesta d’asilo (poche e spesso poco formate sui contesti geopolitici, da Mantova devono recarsi a Milano);
i 35 euro al giorno provengono da un fondo pubblico europeo (per gli SPRAR), e da fondi governativi i centri più grossi, che può essere destinato solo a progetti d’accoglienza ed è creato dalle tasse per il rinnovo dei permessi di soggiorno (quindi sono gli stessi migranti a pagare per l’accoglienza);
I 35 euro non vanno al singolo rifugiato, ma alla struttura che lo ospita, è vero che questo ha creato diverse speculazioni (non vengono garantite le minime attività di alfabetizzazione ed inserimento sociale), ma spesso ha anche permesso di trovare un’occupazione per tanti disoccupati italiani.
Quindi i migranti sostengono un’accoglienza i cui soldi finiscono nelle tasche degli italiani, spesso indebitamente.
Invece che inseguire le sparate razziste dovremmo provare a proporre progetti di mutuo soccorso nelle periferie tra rifugiati e abitanti del quartiere. La solidarietà è una delle poche armi in mano ai poveri.
Mantova Antirazzista