una risposta sul tentativo di polemica sull’invito di Curcio alla festa de La Boje! per presentare il libro “La Rivolta del Riso”.
di Favilla – Spazio Sociale La Boje!
Marco Carra non ritiene opportuna la visita di Renato Curcio alla festa de La Boje!, per presentare il libro “La rivolta del riso”, il prodotto di un laboratorio di analisi sociale e narrativa che ha coinvolto educatori, animatori ed operatori sociali impegnati in una riflessione sulle condizioni di lavoro nel cosidetto terzo settore. Condizioni di lavoro che sono state coinvolte dalle radicali trasformazioni che sta vivendo questa realtà a seguito dei tagli al welfare e dello smantellamento dello stato sociale e mercificazione del lavoro di cura – la responsabilità dei quali ricade quindi anche sul Partito Democratico.
Da 25 anni Renato Curcio, dopo aver scontato le pene connesse al suo passato politico, svolge la sua attività di ricerca su questi temi, ed il collettivo di operatori sociali di Mantova ha ritenuto che il libro da lui curato possa essere di stimolo ad un dibattito sulla realtà del settore. Secondo Marco Carra questo lavoro pluridecennale invece non merita di essere discusso. Ci auguriamo che questa sua posizione sia dovuta ad una ignoranza della produzione letteraria di questa casa editrice e ad un desiderio di raccogliere consensi, rivangando vicende legate ad una persona della quale non sottovalutiamo il passato politico, dal quale peró il lavoro successivo si discosta completamente.
Se parliamo di precarietà lo facciamo esclusivamente dalla parte dei precari, ci scuserà se non abbiamo chiamato il suo collega di partito e ministro del lavoro Poletti, sembra più interessato a stare alle cene con i Casamonica che nei luoghi dello sfruttamento. O forse, se vuole indagare i rapporti tra criminalità e politica oggi, dovrebbe rivolgersi lei alla sezione romana del PD e ai loro amici cocchieri dei malavitosi.