Da mesi il discorso e le politiche di esclusione sociale promosse dalla destra radicale europea ed italiana trovano concretezza in un razzismo istituzionalizzato che sembra essere diventato normalità e nelle narrazioni securitarie ed allarmistiche che i mass media fanno delle migrazioni e dell’accoglienza.
Dopo i fatti di Colonia i partiti xenofobi e gruppi post-fascisti hanno nuovamente colto l’occasione per alimentare il clima di odio e di violenza che sta attraversano l’Europa e fomentare una guerra tra poveri. A Mantova, come a Modena e Reggio Emilia, Forza Nuova scenderà in piazza sfruttando e strumentalizzando gli episodi accaduti in Germania per Capodanno.
Forse non tutti sanno che molestie, stupri e violenze sulle donne sono all’ordine del giorno in ogni paese al mondo, sono perpetrati in differenti culture e in tutte le religioni. Nel 2015, in Italia, sono state uccise 152 donne di cui 117 in ambito familiare: la violenza sulle donne non ha etnia.
Per chi lo avesse dimenticato, per “mantenere viva la memoria” è necessario ricordare parte della nostra storia. Una memoria rimossa dal mito de “italiani brava gente”. Il colonialismo italiano (ma più in generale occidentale) ha stuprato e violato, non solo territori, ma anche donne e bambini. Uomini, fascisti, che sono poi tornati in patria a difendere le “loro” donne dall’uomo nero proveniente da un continente appena invaso e spogliato della propria identità e delle proprie risorse.
E oggi? “Dove sono i fascisti quando è necessario difendere il diritto all’autodeterminazione delle donne?” – si chiedono alcune compagne in un noto blog femminista –“ In marcia contro l’aborto a definire le donne “assassine”, o nei cortei in favore della famiglia tradizionale, a picchiare duro quando si chiede il riconoscimento delle coppie lgbtq. E dove stanno i razzisti quando bisogna scendere in piazza e difendere pubblicamente le donne che vengono offese, molestate, stuprate, da gente italica? Stanno a dettare norme comportamentali sull’estetica, l’abbigliamento e la sessualità, perché se stuprano se la sono cercata le donne. “
Non lasciamo spazio a fascisti, razzisti e machisti pronti a difendere una società e una cultura occidentale e neoliberista che non è meno patriarcale e sessista di altre ma che maschera meglio, grazie ad un sistema consolidato di principi capitalisti e liberali, la propria profonda misoginia e una cultura maschilista diffusa che perpetra pratiche e modelli violenti, sessisti e omofobi.
Le donne di Colonia, così come tante nostre colleghe, amiche, conoscenti e parenti sono state abusate due volte: la prima da parte di chi le ha molestate e la seconda da parte di chi le ha strumentalizzate per alimentare razzismo e giustificare politiche securitarie e restrittive dei diritti dell’uomo e della donna.
Contro sessismo, violenza, razzismo e repressione è necessario resistere e rispondere con la costruzione di reti solidali autorganizzate e democratiche e con una progressiva estensione dei diritti, lottando contro quei governi che scelgono di applicare misure restrittive alle libertà individuali e collettive, sospendendo i più alti principi di democrazia e libertà.