“Da questa parte del mare, da questa parte della storia”
appello per una manifestazione antirazzista il 25 aprile
Il 25 aprile dell’ anno scorso al motto di “apri-le frontiere” siamo scesi in piazza con un incredibile manifestazione di migranti e autoctoni.
Questa data per noi italiani è stata per diversi decenni un momento di costruzione con cui ricordare i crimini della dittatura fascista, la disuguaglianza fatta Stato, l’arroganza al potere, il razzismo del colonialismo e i campi di sterminio per rom e sinti, ebrei, omosessuali ed oppositori politici.
Negli ultimi anni la politica istituzionale ha più volte sminuito il valore dei partigiani e della memoria di chi non abbassò la testa di fronte le ingiustizie.
Le istituzioni non sanno dare risposte ai bisogni popolari e alle domande della società, controllano la situazione e decidono sulle vite, su ciò che è giusto, non conoscendone i processi, non avendoli vissuti: lo si nota dall’aumento del controllo sociale e dall’indirizzare la rabbia di insoddisfazione verso un capro espiatorio, un debole spesso.
Eliminare la memoria della liberazione é funzionale a far dimenticare le responsabilità sulle morti nel Mediterraneo o per la svendita del diritto allo studio, alla sanità e alla casa, al non riuscire a risolvere le questioni politiche.
Ad ogni “giro di vite” contro l’immigrazione, si riducono anche i diritti dei cittadini italiani.
E così il nuovo decreto immigrazione del ministro Minniti che vuole facilitare l’espulsione dei migranti, ma aumenterà solo lo sfruttamento nelle campagne di tutta Italia. Il suo decreto non vuole re-introdurre solo i CIE in ogni regione, ma assegna poteri speciali di polizia ai sindaci per limitare qualsiasi comportamento di resistenza allo smantellamento dei diritti.
Inoltre mette seriamente in discussione la garanzia di ricorrere in appello alla sentenza di un tribunale, legando ancor di più la giustizia al conto in banca.
Pensiamo che mentre i partiti di destra di metà Europa propongono la chiusura delle frontiere, Trump il completamento del muro al confine con il Messico e Salvini la onnipresente “ruspa”, ciò che stanno attaccando sono i diritti di tutte e tutti.
Chi per esempio attacca l’Islam per difendere l’ europa bianca e cristiana, è lo stesso che vuole affidare i consultori alle associazioni anti-abortiste. Gli stessi partiti xenofobi che costruiscono sul corpo delle donne le campagne razziste sono quelli che nascondono la violenza dei mariti sulle mogli.
Il Mediterraneo e l’Europa possono essere luoghi di pace, uguaglianza e cooperazione. Dobbiamo scendere in piazza insieme il 25 aprile per non arrenderci ad un mondo che sta pericolosamente ripristinando frontiere che pensavamo scomparse.
Rete Antirazzista Mantova
Operatori Sociali Mantova, Collettivo Hic Sunt Leones MN