L’incredibile “assalto al cielo” che il proletariato russo attuò nell’ottobre del 1917 ha creato un eco che si è propagato in tutto il mondo fino ai giorni nostri. Movimenti per i diritti civili, per l’uguaglianza sul lavoro, lotte contro il colonialismo economico e gli imperialismi militari, conflitti per i beni comuni contro gli interessi privati, si sono nutriti di quella “spinta” data alla storia. La restaurazione operata dallo stalinismo non può cancellare un processo che, pur resistendo ad una guerra civile sponsorizzata dalle nazioni straniere, nei primi anni della rivoluzione ha introdotto uguaglianza, pace e diritti inacessibili in tutt’ora in diverse parti del mondo. La presa del potere, l’autogestione popolare dei luogi di lavoro, la forma di partecipazione dal basso rappresentata dai soviet: tra continuità e rotture sono stati oggetto di sperimentazioni e discussione tra milioni di persone che hanno provato a cambiare il mondo.
É ancora possibile una rivoluzione nell’europa di oggi? Quali forme di autogestione societaria, di costruzione di organismi di contropotere e rotture costituenti sono possibili oggi? Quanto le nuove rivoluzioni avranno in comune con l’ottobre di Pietrogrado?