La Boje! – VII Festa Anticapitalista

4 settembre – 6 settembre 2015 @ Arci Cinciana

LA BOJE!
7° festa anticapitalista
4-5-6 settembre (19.00 – 1.00)
MUSICA – CIBO – LIBRI – INCONTRI
Spazio Sociale La Boje! – strada Chiesanuova 10

PROGRAMMA

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VENERDÍ 4

h 20.00
Renato Curcio (curatore del libro) e il gruppo Educatori Sociali dello Sportello Diritti presentano
“La rivolta del riso – Le frontiere del lavoro nelle imprese sociali tra pratiche di controllo e conflitti biopolitici” (Ed. Sensibili alle Foglie)

h 22.00
ON THE MOVE (Rap – Bologna)
https://labonthemove.wordpress.com/

The Cheese’s Ones ( Rap – Mantova)
https://www.youtube.com/watch?v=hBEP0UWhZkM

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SABATO 5

h 20.00 “FUORI DAL MERCATO: Dai progetti di riappropriazione mutualistica al poder popular”
tavola rotonda con
Ri-Maflow – fabbrica recuperata ed autogestita dai lavoratori (Milano)
Mondeggi – fattoria occupata legata alla rete di piccoli produttori GenuinoClandestino (Firenze)
Un compagno di Anticapitalistas-Podemos attivo nelle lotte contro privatizzazioni e sfratti (Spagna)

h 22.00
Setti (Cantautore – Modena)
https://mondosetti.wordpress.com/

Phill Reynolds ( Folk – Vicenza)
https://phillreynolds.bandcamp.com/

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DOMENICA 6

h 18.00 “Nuove relazioni tra politico e sociale, come organizzarsi?” brainstorming a cura di Favilla-CommuniaMantova verso il CommuniaFest (18-20 settembre)

h 22.00
Caso (Folk/Cantautore – Bergamo)
Ascolta: http://casosidistrae.bandcamp.com/
Facebook: www.facebook.com/casomusic

Three Lakes (folk – Mantova)
https://threelakes.bandcamp.com/

/// OGNI SERA DISTRO DISCHI & LIBRERIA \\\

www.articolozero.org

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Nessuno ci credeva, senza soldi, strutture e amicizie importanti siamo arrivati alla settima edizione della festa anticapitalista.
Quest’anno la faremo in formato ridotto (negli spazi, non certo nei contenuti) presso il nostro circolo politico-culturale, che tanto faticosamente abbiamo costruito e nel quale sono nate diverse esperienze di auto-organizzazione. Visto il clima politico che viviamo, caratterizzato dall’estrema difficoltà a percepire un’alternativa al decalogo neoliberista, abbiamo pensato fosse corretto porre la centralità sul luogo che negli ultimi anni ha provato a sollecitare un’espressione dal basso delle rivendicazioni di precari, studenti, migranti, antirazzisti e antisessisti.

Lo spazio sociale di La Boje! si propone di essere uno strumento per il territorio, di dibattito e riconoscimento tra settori oppressi e critici verso i meccanismi di mercato. Questi governano la nostra società strutturandola per il godimento di pochi di una ricchezza generata dallo sfruttamento di molti.
Pensiamo che oggi ancor più che nel 2008, quando aprimmo La Boje! nella prima sede di via Frutta, ci sia bisogno di uno spazio che riunisca i soggetti sociali che nascono nelle lotte per l’accesso ai diritti di base, al salario sociale, ai saperi, alla salute e ai territori ed offra a questi strumenti per organizzarsi e rifiutare deleghe e ricatti.
Rispetto al primo anno di festa, quando la struttura dell’economia globale era scossa dall’esplosione della bolla dei mutui subprime, ora ci troviamo nella fase in cui l’austerity governa la ristrutturazione a favore del mercato e dei capitali privati.
L’opinione del popolo conta sempre di meno, soprattutto in Italia dove l’alternativa non la possiamo trovare certamente in governi non eletti che concedono le nostre risorse alla speculazione internazionale. Non ci sono vie di fuga nemmeno nei rassemblement della sinistra istituzionale sconfitta o in operazioni mediatiche come quella del nuovo sindaco dove il “buon governo” scimmiotta la partecipazione senza mettere in discussione i rapporti di potere del territorio e le forme alternative di gestione di questo.
Dobbiamo ripartire dal noi, dagli oppressi, dai licenziati, dai respinti e dagli inquinati, il referendum greco ci ha insegnato che la finanza internazionale e la commissione europea non hanno alcuna compassione e possiamo contare solo su chi gridava OXI nelle strade.
Dobbiamo e possiamo contare sulle nostre esperienze e conoscenze, sulla solidarietà internazionale che aiuta la rivoluzione del Rojava contro l’ISIS, come sul mutuo soccorso internazionale che unisce le esperienze di fabbriche controllate dai lavoratori e la rete di autoproduzioni agricole che in Italia prova a liberare le campagne da caporalato e speculazione edilizia.
Solo da qui possono partire percorsi di sintesi politica capaci di mettere in discussione lo stato di cose presenti, non abbiamo scorciatoie.

Vi aspettiamo a la festa per sostenere questo progetto politico, proporci strumenti di intervento sociale e inaugurare un altro anno di lotte, contro-informazione e dibattiti.

https://www.facebook.com/events/1510027519288338/